“Una questione di sicurezza”
Nessuna discriminazione nei confronti delle persone con sindrome di Down ma limitazioni alle singole attrazioni “poste per adempiere a obblighi di legge ed esclusivamente per ragioni di sicurezza, come previsto anche dalla norma EN n. 13814″. Danilo Santi, direttore generale Parchi Gardaland, reagisce cosi’ dopo l’ultimo caso di accesso vietato ad alcune attrazioni segnalato a SuperAbile.it dalla sorella di un cinquantenne con sindrome di Down. ”
OBBLIGHI DI LEGGE – Il Parco – dice il direttore generale – sempre per obblighi di legge, non puo’ trasferire ad altri l’adempimento di tale obbligo, ne’ puo’ lasciare alla valutazione di terzi l’accessibilita’ alle singole attrazioni, di cui ha il potere di controllo e di gestione del rischio”. Secondo Santi “e’ assolutamente privo di fondamento l’assunto secondo il quale il Parco vieterebbe l’utilizzo di alcune attrazioni a persone con sindrome di Down, esclusivamente in virtu’ delle loro peculiari caratteristiche somatiche, che, invece, non hanno alcuna rilevanza, se non nei limiti in cui siano sintomi di una disabilita’ che integra un motivo di salute e di sicurezza tale da giustificarne il diniego all’accesso. La stessa norma EN – precisa il direttore del parco – esclude espressamente che sussista discriminazione quando viene negato l’accesso a un’attrazione per motivi di salute e sicurezza”.
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