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Divulgo quello che ... non tutti dicono ... / Perchè il male trionfi è sufficiente che i buoni rinuncino all'azione. (Edmund Burke)
mercoledì 2 novembre 2011
Stasera decreto con misure urgenti Giro di consultazioni al Quirinale
Roma, 2 nov. (Adnkronos/Ign) - ''Facciamo scoppiare la rivoluzione di sicuro...''. Così il leader della Lega, Umberto Bossi, ha risposto a chi gli chiedeva cosa farà se la riforma delle pensioni dovesse essere tra le misure anticrisi. Il Senatur ha mostrato prima il dito medio e poi ha spiegato: ''Se togliamo le pensioni ai lavoratori che hanno sempre lavorato per dare i soldi a Roma'' scoppia la rivoluzione. Bossi ha anche risposto con una pernacchia a un ipotetico governo Monti.Poi si è trincerato dietro un 'no comment' alla domanda se ritenga necessario un passo indietro di Silvio Berlusconi. A questo punto il premier deve lasciare Palazzo Chigi?, hanno insistito i cronisti. A fare ''Berlusconi non lo fa. Inutile chiedere, tanto quello non lo fa'', ha tagliato corto il Senatur.Domani cosa porterà Berlusconi al G20 di Cannes? ''Un dl sulla famosa lettera'' di intenti già portata a Bruxelles, ha replicato il leader della Lega. Quali saranno i contenuti? ''Quelli della lettera'', ha ribadito Bossi.Il vertice di questa mattina a palazzo Chigi sulle misure anticrisi è terminato dopo oltre cinque ore. I ministri dell'Economia Giulio Tremonti, della Semplificazione Roberto Calderoli e delle Infrastrutture Altero Matteoli hanno lasciato la sede del governo circa 20 minuti dopo il presidente del Consiglio.Il premier si è quindi recato a Palazzo Grazioli dove ha incontrato i deputati (ex Fli) Adolfo Urso, Andrea Ronchi e Giuseppe Scalia. Presente alla riunione anche il segretario del Pdl, Angelino Alfano. "Il presidente del Consiglio è determinato ad andare avanti" ha detto Ronchi lasciando Palazzo Grazioli.E in effetti il premier è determinato a non mollare. A chi ha avuto modo di sentirlo nelle ultime ore, il Cavaliere avrebbe ribadito che non si farà da parte, perché non c'è nessuna alternativa alla sua maggioranza. Niente esecutivi tecnici, né larghe intese, dunque, ma solo la volontà di rispettare gli impegni presi con l'Europa e con gli elettori. Chi ha voglia di sfiduciarmi, lo faccia pure in Parlamento, e si assuma le sue responsabilità, sarebbe stato il ragionamento del premier.Questo pomeriggio è iniziato come previsto l'ufficio di presidenza del Popolo della libertà dedicato alla situazione politica e ai provvedimenti anticrisi allo studio dell'esecutivo, assente Tremonti impegnato nella seduta della Commissione Bilancio di Palazzo Madama. Al termine della riunione il segretario Alfano e i capigruppo di Camera e Senato, Fabrizio Cicchitto e Maurizio Gasparri, si recheranno al Quirinale per essere ricevuti dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Nel pomeriggio al Colle è stato ricevuto anche il ministro Tremonti.
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