Cosa ha davvero provocato la scomparsa delle norme sui sacchetti dal Milleproroghe?
Una mano misteriosa ha agito nell’ombra e ha fatto sparire dall’ultimo decretone governativo la norma che avrebbe definitivamente vietato l’uso di sacchetti di plastica non biodegradabili, introducendo sanzioni per chi non la rispetta e, soprattutto, vietando anche l’uso di una tipologia di sacchetti che alcuni produttori e parlamentari loro vicini sostengono essere a norma di legge, anche se evidentemente non lo sono.
SACCHETTI DI POLIETILENE – Si tratta di sacchetti prodotti usando la solita plastica, il polietilene, alla quale vengono aggiunti additivi che la rendono bio-sbrindellabile, più che biodegradabile. Con il risultato che la degradazione di un sacchetto fatto usando questo tipo di plastica, produce centinaia di pezzetti di plastica per nulla ecologici, destinati a perdurare nell’ambiente esattamente come accadeva con i vecchi sacchetti interi, con l’aggravante di poter essere ingoiati da un numero di animali molto più elevato di quelli che potrebbero ingerire accidentalmente un intero sacchetto di plastica e di essere molto più difficili da recuperare nel corso di pulizie e bonifiche. Gli additivi impiegati in questo processo peraltro sono ben poco ecologici, dato che s’impiega persino il tossicissimo cobalto.
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