Il Senatùr sul presidente della Repubblica: «Non sapevo che l'era un terun». Il premier? «Non capisce niente»
Bossi con Maroni ad Albino (Stefano Cavicchi)
ALBINO (BERGAMO) - Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano è stato più volte oggetto di critiche da parte del leader della Lega Umberto Bossi, che giovedì sera ha partecipato alla «Berghem Frecc» di Albino del Carroccio insieme a Roberto Maroni e Roberto Calderoli, in particolare per aver fatto nascere il governo Monti e aver celebrato i 150 anni dell'Unità d'Italia. A un certo punto Bossi ha anche chiesto ai militanti che gremivano il palazzetto di Albino di «mandare un saluto al presidente della Repubblica» ed è partita una lunga serie di fischi. Contestazione proseguita poi quando un gruppo di leghisti dal fondo ha scandito all'indirizzo del presidente del Consiglio lo slogan «Monti vaffa...»: «Magari gli piace», ha risposto ridendo l'ex ministro delle Riforme dal palco.
NAPOLITANO - È stato comunque con il Quirinale che Bossi se l'è presa in più di un passaggio del suo discorso. «Abbiamo subito anche il presidente della Repubblica - ha detto - che è venuto a riempirci di tricolori, sapendo che non piacciono alla gente del nord». Secondo Bossi, che ha fatto riferimento alle guerre per l'unità nazionale «tutti i giovani morti stavolta sparerebbero dall'altra parte». Quanto al governo di Mario Monti, il Senatur ha tenuto a sottolineare che «è stato voluto e messo lì dal presidente della Repubblica, non ce ne dimenticheremo». Da chi gli stava vicino sul palco è arrivata anche una voce che indicava le origini di Napolitano: «Non sapevo che l'era un terun».
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