lunedì 19 dicembre 2011

L’evasore con social card. 15 mln di italiani senza un conto corrente - di Warsamé Dini Casali


ROMA – Sono 15 milioni gli italiani che dichiarando zero attività finanziarie, di qualsiasi tipo, nell’80% dei casi ricorrono ai servizi sociali e di assistenza agevolati. Zero attività finanziarie va inteso alla lettera: non un conto corrente, non un buono del tesoro, non un libretto di risparmio, non un deposito qualunque. Niente di niente. Fenomeno curioso, se non fosse che l’elevatissimo numero di dichiarazioni mendaci, false, pesano drammaticamente sui conti pubblici. Secondo i dati della Banca d’Italia il 90% delle famiglie possiede almeno un conto corrente. Qualcuno mente, quindi: non è un povero bisognoso, ma un evasore fiscale chi oltre ad occultare le proprie entrate gode senza diritto di prestazioni erogate gratuitamente o con larghi segmenti di esenzione dallo Stato.
Questo spiega i risultati di un’inchiesta della Guardia di Finanza: su14 mila famiglie che usufruiscono di tali prestazioni perché bisognose, più di un terzo non lo è affatto. L’unico criterio certo per accedere a quei servizi si è dimostrato, per 4 mila famiglie, il ricorso a false autocertificazioni. False dichiarazioni all’Isee (l’indicatore della situazione economica equivalente) per ottenere social card, assegni per nuclei familiari con più di tre figli minori, assegni di maternità per madri indigenti, fornitura gratuita e semigratuita di libri di testo, borse di studio. Questo a livello nazionale. La truffa, perché di questo si tratta, vale a livello locale, in misura anche maggiore.
Dichiarando il falso non si pagano gli asili nido e altri servizi per l’infanzia. Si mangia gratis alla mensa scolastica. Non si scuce un euro per servizi socio sanitari a domicilio, in ospedale, in day-hospital. Sottraendo risorse materiali e finanziarie a chi ne ha davvero bisogno. Per non parlare dell’esenzione completa del ticket sanitario in Sicilia, dei contributi per i canoni d’affitto, per ottenere una casa popolare, per viaggiare gratis sui mezzi pubblici, per pagare meno le tasse sui rifiuti, per arrivare più in alto nelle graduatorie dei concorsi pubblici.
La manovra Monti e la necessità di reperire risorse ovunque si trovino, specie quelle celate dagli evasori (120 miliardi l’anno), costringerà a una salutare stretta fondata su controlli mirati e dati finalmente incrociati attraverso le informazioni in possesso. L’Isee sarà potenziato: consente una lettura convergente su reddito e casa, mobili ed immobili di ogni singolo contribuente. La fine del segreto bancario e la possibilità di confronto con le movimentazioni di soldi sui conti correnti incoraggerà la “capacità selettiva” negli accertamenti. E la costituzione di una banca dati delle prestazioni sociali agevolate forse metterà fine a scandalose situazioni. Ricordiamo che a Crotone il 70% dei cittadini dichiara di essere bisognoso, a Reggio Calabria il 65,8%, a Palermo il 64%, a Napoli il 64,8.

Nessun commento:

Posta un commento