Puntata dedicata alla «rivolte» italiane. Acceso intervento di un operaio sardo, l'ex ministro lascia lo studio
MILANO - Il senatore della Lega ed ex ministro della Giustizia, Roberto Castelli, non ci sta. E abbandona lo studio televisivo di Michele Santoro, durante la trasmissione «Servizio pubblico», in onda anche su Corriere.it, dopo che un operaio sardo gli dice: «Castelli tu a me non mi devi rompere i c...i». L'ex ministro, poco prima aveva avuto un vivace botta e risposta anche con alcuni lavoratori siciliani, uniti nella protesta insieme a quelli sardi. «La Sicilia è quella che spreca di più - aveva detto - voi avete 23 mila dipendenti pubblici, mentre in Lombardia ce ne sono solo tremila. Ma non solo. Già all'inizio della puntata dedicata a «La rivolta dei forconi» l'esponente leghista si era lamentato del «solito pubblico schierato». Ospiti di Michele Santoro erano, oltre a Castelli, Enrico Letta del Partito Democratico, e Maurizio Zamparini del Movimento per la gente. In collegamento dalla Sardegna, Sandro Ruotolo dal comune occupato di Siliqua, in provincia di Cagliari.
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