sabato 4 febbraio 2012

Siria, 337 morti a Homs. Ospedale distrutto Veto di Russia e Cina su risoluzione Onu

(Xinhua)
Damasco, 4 feb. (Adnkronos/Aki) - E' di 337 morti e 1.300 feriti il bilancio dei morti a Homs. Lo riferisce il corrispondente di al-Arabiya, che denuncia anche che è stato distrutto l'ospedale Khalidiya in città.
Oltre ai 337 morti a Homs, l'Osservatorio siriano per i diritti umani parla dialtre 35 persone uccise nel resto della Siria. Tra loro anche 16 civili. Al-Arabiya denuncia almeno 416 vittime nel Paese da quando l'Esercito libero siriano ha intensificato le operazioni armate contro le forze di sicurezza del regime di Bashar al-Assad.
Il regime di Damasco ha negato oggi la responsabilità dell'uccisione di civili in Siria, accusando ''uomini armati'' di essere responsabili del massacro.
I residenti di Homs hanno riferito che verso le 20 di ieri sera le forze di sicurezza siriane hanno iniziato a colpire i dintorni di Khalidiya usandoartiglieria e colpi di mortaio. Almeno 36 case sono state completamente distrutte mentre le famiglie che ci vivevano erano al loro interno, denunciano gli abitanti di Homs.
''Eravamo dentro casa nostra quando abbiamo iniziato a sentire i cannoneggiamenti. Abbiamo sentito i bombardamenti sulle nostre teste'', ha dichiarato ad al-Arabiya Waleed, un residente a Khalidiya.
Mentre i cittadini siriani stanno provvedendo a fornire aiuti alla popolazione di Homs e allestiscono le cerimonie funebri delle vittime, le forze di Bashar al-Assad continuano ad attaccare, riferisce il corrispondente di al Arabiya. Altre 79 persone sono rimaste uccise in altre zone di Homs. Il bilancio delle vittime, se confermato, risulta il più sanguinoso di 11 mesi di rivolte contro il regime di Damasco.
Intanto Al Arabiya manda in onda decine di immagini di cadaveri per strada e di scene di caos nella città, dove appaiono diversi edifici distrutti. I cittadini di Homs, intanto, mandano aggiornamenti via Twitter. Un utente scrive di una città che ''sta sanguinando'' e sotto pesanti bombardamenti, un altro riferisce di ''almeno 366 esplosioni questa notte''.
I Fratelli Musulmani siriani, in una nota apparsa sul loro sito internet, chiedono "al Consiglio di Sicurezza dell'Onu e alla Lega Araba di formare una commissione d'inchiesta internazionale sulla strage di Homs".
Dal Cairo a Kuwait City fino a Londra, sono numerose le manifestazioni di protesta degli oppositori siriani che si sono tenute oggi contro le ambasciate di Damasco nel mondo. Manifestazioni che sono diventate violente dopo la diffusione della notizia del massacro avvenuto nella notte a Homs. Un gruppo di manifestanti ha assaltato oggi la sede dell'ambasciata siriana a Tripoli. Secondo quanto riferisce la tv araba 'al-Jazeera', si tratta di manifestanti che hanno sfilato per le vie della capitale libica in solidarietà con il popolo siriano.
Si muove anche la comunità internazionale. Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, condanna "con forza l'indicibile assalto contro la popolazione di Homs da parte del governo siriano" e chiede al presidente Assad di "farsi da parte e consentire immediatamente una transizione democratica".
La comunità internazionale, prosegue il presidente Usa, "deve adoperarsi per proteggere il popolo siriano da questa aberrante brutalità". Per questo, sottolinea Obama, "il Consiglio di sicurezza (dell'Onu, ndr) ha ora l'opportunità di prendere posizione contro l'inarrestabile brutalità del regime di Assad".
Secondo quanto riferisce la Bbc, la Russia e la Cina hanno però posto il veto a una nuova risoluzione Onu sulla Siria. La bozza di risoluzione di condanna delle violenze del regime siriano nei confronti della popolazione civile aveva il sostegno della maggior parte dei Paesi arabi e occidentali. Si tratta della seconda volta, dopo quanto accaduto nell'ottobre dello scorso anno, che Mosca e Pechino impongono il loro veto.

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