ROMA - Il rischio inflazione è una priorità per la Banca Centrale Europea. Nel Bollettino di febbraio l'Eurotower ribadisce che "alla luce del suo mandato, l'ancoraggio delle aspettative di inflazione a medio e lungo termine su livelli in linea con la stabilità dei prezzi riveste la massima priorità per il Consiglio Direttivo della Bce". Le pressioni al rialzo sull'inflazione che si registrano attualmente nel breve periodo "non si devono propagare al medio termine" e, per questo, il Consiglio ribadisce "il suo impegno a prevenire effetti di secondo impatto e il concretizzarsi di rischi al rialzo per la stabilità dei prezzi nel medio periodo". I rischi, precisa la Banca centrale, "sono connessi alla possibilità di una crescita salariale più vigorosa del previsto". Allo stato attuale "è dunque indispensabile che tutte le parti coinvolte mostrino senso di responsabilità e che siano evitati effetti di secondo impatto sul processo di formazione dei salari e dei prezzi connessi agli attuali tassi di inflazione". Inoltre "i rischi verso l'alto per le prospettive di inflazione derivano da ulteriori rincari del petrolio e dei prodotti agricoli in prosecuzione della forte tendenza al rialzo osservata negli ultimi mesi, nonché da incrementi dei prezzi amministrati e delle imposte indirette in aggiunta a quelli previsti finora". A fronte del rischio inflazione, la Banca Centrale Europea ribadisce anche i timori per la crescita: "L'incertezza riguardo alle prospettive di crescita è insolitamente elevata e i rischi per l'attività economica sono stati confermati al ribasso", si legge nel Bollettino. Pertanto le stime di crescita sono state riviste al ribasso sia per il 2008 (-0,3%) che per il 2009 (-0,2%): di conseguenza, l'economia di Eurolandia crescerà quest'anno dell'1,8% e nel 2009 del 2%. Al contrario, invece, sono state rialzate le previsioni sull'inflazione, portate al 2,5% per il 2008, 0,5 punti percentuali al di sopra della precedente indagine.
In questo clima di incertezza, "occorre evitare un allentamento discrezionale della politica di bilancio nei paesi dell'Ue". In particolare, sottolineano i banchieri centrali, "i paesi che presentano squilibri di bilancio sono sollecitati a compiere ulteriori progressi sulla via del risanamento, in linea con il Patto di stabilità e crescita. Si profila chiaramente il rischio che alcuni Paesi non riescano a soddisfare le disposizioni del meccanismo preventivo del Patto, compromettendo in tal modo la sua credibilità". Quanto ai mercati finanziari la Bce intravede la possibilità che "gli andamenti abbiano ricadute più estese del previsto sulle condizioni di finanziamento e sul clima di fiducia, esercitando effetti negativi sulla crescita a livello mondiale e dell'area dell'euro". Oggi l'andamento dei mercati è ampiamente positivo. Anzi, quella odierna può essere definita una giornata all'insegna dell'euforia sui mercati azionari asiatici grazie a Wall Street e al dato sulla crescita dell'economia giapponese. Nel quarto trimestre il Giappone ha infatti registrato una crescita del Pil dello 0,9% portando il tasso sdu base annuale al 3,7%. La reazione è stata molto positiva e la borsa di Tokyo ha archiviato la seduta con un balzo del Nikkei del 4,30%. Il tasso di crescita del pil nipponico è oltre il doppio rispetto alle stime degli analisti. Bene anche le altre Borse asiatiche e, dopo i primi scambi, le Borse europee, tutte in terreno positivo. (14 febbraio 2008)
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