PALERMO - Un imprenditore di Palermo, taglieggiato per dieci anni, dopo aver subito minacce e vessazioni, ha denunciato il suo estorsore che stanotte è finito in manette. Si tratta di Giuseppe Sgroi, 57 anni, considerato vicino al clan mafioso di Carini. L'imprenditore si chiama G.T., è titolare di un'azienda di servizi, e la sua denuncia è considerata un ulteriore segnale di cambiamento in una Palermo che ha voglia di ribellarsi al "pizzo". "Voglio denunciare la vicenda di cui sono vittima da anni - comincia così il suo racconto agli inquirenti - ho ceduto fino ad oggi, ma non intendo farlo più, e per questo da tempo medito di rivolgermi alle forze dell'ordine". Sgroi, sfuggito alla cattura lo scorso 16 gennaio nell'operazione "Addiopizzo", è stato fermato dagli uomini della squadra mobile. L'uomo è accusato di concorso in estorsione, aggravata dall'aver agito per conto di Cosa nostra. Con lui i poliziotti hanno arrestato in flagranza Michael Tommy Cangemi, nato a New York e residente a Cinisi, che lo ospitava in casa propria, con l'accusa di favoreggiamento aggravato. Dal racconto di G.T. è emerso che Sgroi taglieggiava la sua vittima da un decennio. Prima del 2001, riscuoteva 800 mila lire ogni tre mesi, poi 1.600 euro ogni trimestre, ai quali si aggiunsero 20 mila euro, quando la vittima acquistò un nuovo stabilimento.
28/02/2008
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