Palermo, 8 mag. (Adnkronos/Ign) - Con l'accusa di aver riciclato ingenti somme di denaro dei boss mafiosi, gli investigatori della Direzione investigativa antimafia di Palermo hanno arrestato all'alba di oggi due noti imprenditori palermitani, Ignazio e Francesco Zummo, e un alto funzionario di una banca svizzera che ha sede anche in Italia. I due imprenditori edili, padre e figlio, sono accusati di intestazione fittizia di beni. Secondo i magistrati della Dda di Palermo i due, già arrestati dalla Dia una prima volta nel '98 e poi nel 2001 per concorso esterno in associazione mafiosa, avrebbero investito grosse somme di denaro in fondi all'estero. Operazioni che sarebbero state rese possibili grazie alla complicità del funzionario di banca, Nicola Bravetti, indicato dal procuratore capo del capoluogo siciliano Francesco Messineo come la ''mente dell'organizzazione''.Dirigente della banca ticinese Arner, Bravetti risulta anche membro di un'associazione antiriciclaggio elvetica. L'uomo, 55 anni, si trova agli arresti domiciliari a Lugano.
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