Sono passati quattordici anni da quando Claudio Riolo, politologo e docente universitario presso l'ateneo di Palermo, si vede commissionato dalla rivista mensile Narcomafie un articolo. Si tratta di una lettura politologica di un singolare fatto, occorso in quel periodo. L'allora Presidente della Provincia di Palermo, l’avvocato Francesco Musotto, decide di mantenere la difesa di un suo cliente imputato nel processo della strage di Capaci e contemporaneamente l’ente provinciale da lui presieduto decide di costituirsi parte civile nel medesimo processo. Riolo critica nell' articolo la scelta di Musotto e analizza le possibili ragioni di tale comportamento. Da quel momento inizia il calvario giudiziario del politologo: il processo civile, arrivato a sentenza definitiva in cassazione. Musotto risulta diffamato a mezzo stampa e il docente palermitano viene condannato a risarcirlo con 140 milioni di vecchie lire. «La sentenza è ormai definitiva, e sono quindi rassegnato a subire il pignoramento di un quinto dello stipendio fino alla pensione ed oltre» afferma Claudio Riolo in una intervista rilasciata allo stesso giornale Narcomafie nel maggio 2007, dopo il pronunciamento della Cassazione.
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