Ginevra, 20 set. (Ap) - I danni riportati dal Large Hadron Collider (Lhc) del Cern sono maggiori del previsto e costringeranno i tecnici a sospendere il funzionamento dell'impianto - entrato in funzione lo scorso 10 settembre - per almeno due mesi: lo hanno reso noto fonti del Cern. La fuga di elio liquido alla base del guasto è stata causata da un collegamento elettrico difettoso fra due dei magneti della macchina, secondo quanto accertato dai tecnici: ora tuttavia si dovrà attendere che il settore interessato venga gradualmente portato a una temperatura ben al di sopra dello zero assoluto per poter effettuare le riparazioni necessarie. L'acceleratore di particelle dovrà dunque essere spento, dopo che la prima accensione e l'immissione sperimentale di un fascio di protoni erano stati coronati da successo: le prime collisioni fra particelle (che rappresentano gli esprimenti veri e propri) erano previste per la fine dell'anno o i primi mesi del 2009. L'Lhc, con un circuito di 27 chilometri, è il più vasto e potente acceleratore di particelle mai costruito: a regime gli urti fra particelle dovrebbero sviluppare un'energia pari a 14 TeV, un livello che dovrebbe avvicinarsi ulteriormente a quelli sperimentati nei primi istanti di vita dell'Universo.
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http://www.apcom.net/newsesteri/20080920_152300_1b9324e_47055.shtml
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