venerdì 5 settembre 2008

Israele ha sperimentato la "nuova" bomba atomica di Miriam Pace

I primi sospetti erano nati dalle analisi effettuate da ricercatori indipendenti dopo i bombardamenti israeliani in Libano durante la guerra dell'estate 2006. Una anomala concentrazione di isotopi radioattivi, mai riscontrata finora durante bombardamenti convenzionali, aveva suggerito l'ipotesi di utilizzo di nuovi armamenti basati sul cosiddetto "effetto piroforico", ovvero un'esplosione termica dovuta all'ossidazione improvvisa dell'uranio ad altissime temperature. Insomma, un proiettile che scatena una micro-esplosione nucleare.La conferma è arrivata poi da una fonte ufficiale. L'Unep, l'Agenzia per l'ambiente dell'Onu, ha confermato la contaminazione nucleare nel sud del Libano dove si sono svolti i combattimenti.Si sa ancora poco degli effetti sulla popolazione e sull'ambiente che queste nuove armi potrebbero provocare. Sotto accusa in questi anni è stato l'uso di uranio impoverito nelle guerre degli Stati Uniti e della Nato (dall'Iraq al Kosovo), ma in questo caso si è di fronte a una evoluzione. I proiettili avrebbero infatti subìto un arricchimento non tradizionale, una nuova procedura di fissione nucleare o addirittura una nuova scoperta fisica, cioè che quello riscontrato in Libano sia stata la prima "sperimentazione" sul campo.Oltre a problemi legali e di trasgressione di trattati internazionali, ci si chiede quali ripercussioni potrebbero avere le dotazioni di questi armamenti da parte di uno stato, Israele, in continua sfida militare con paesi vicini (Iran e Siria, in particolare), e cosa accadrebbe se tali tecnologie venissero in possesso (casualmente?) di gruppi terroristici che potrebbero utilizzarle per attentati atomici (le tanto paventate "bombe sporche").
http://www.clarissa.it/esteri_int.php?id=995

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