Roma, 6 set. (Apcom) - E' stato un buon inizio. Ma la strada da fare è ancora lunga. Così si può riassumere, con le parole del segretario di Stato americano, Condoleezza Rice, lo storico incontro con il leader libico Muammar Gheddafi. Un modo per marcare "l'inizio di una nuova fase", senza dimenticare le grandi divergenze. Soprattutto quelle emerse sui diritti umani, che hanno dato vita a un piccolo screzio con il ministro degli Esteri libico Abdel Rahman Shalgham durante la conferenza stampa congiunta tenuta al termine dell'incontro. Perché il mondo sarà pure cambiato, come ha dichiarato il ministro libico, ma non così tanto. "E' solo l'inizio, abbiamo un lungo cammino davanti a noi. Dobbiamo imparare dagli errori del passato e costruire un rapporto duraturo con la Libia", ha dichiarato Rice in conferenza stampa. "Il mondo è cambiato, l'ora dello scontro è finita" ha dichiarato Shalgham. "Può darsi che esistano differenti punti di vista, ma questo non guasterà i rapporti tra i due Paesi" ha aggiunto il ministro degli Esteri libico. I punti di vista di cui parla Shalgham riguardano, innanzitutto, i diritti umani. Rice aveva sollevato il caso di Fatih al-Jahmi, un dissidente politico di 66 anni in carcere dal 2004 per aver criticato Gheddafi. Il ministro libico ha dichiarato alla stampa che Jahmi è stato giudicato e condannato da un tribunale dopo una denuncia. E che l'uomo, malato, è ora ricoverato in una clinica privata. "I principi che regolano i diritti dell'uomo negli Stati Uniti e in Libia divergono" ha aggiunto il ministro libico. Che ha aggiunto: "La Libia non ha bisogno di ricevere lezioni da nessuno".
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