Gli esponenti della Lega vanno dicendo che il governo può stare tranquillo perché loro sono l'elemento di equilibrio dell'attuale maggioranza dopo l'avanzata registrata alle europee a scapito del partito di Silvio Berlusconi.
Non è una boutade, è nel resto del centrodestra, cioè nel Pdl, che inizieranno invece le turbolenze per due ordini di motivi.
Il primo è legato a questo aumentato peso leghista: nel Pdl la componente di An ed in particolare i finiani hanno sempre mal sopportato ogni influenza leghista sulla maggioranza. Ma anche all'interno degli azzurri ex forzitalioti aumenteranno le tensioni soprattutto man mano che aumenteranno le pretese leghiste per spodestare i governatori di Veneto e Lombardia, Galan e Formigoni, entrambi "uomini forti" nella gerarchia del partito.
Bisognerà poi vedere quale ruolo assumerà Giulio Tremonti, il politico del Pdl storicamente più vicino alla Lega che dovrebbe aumentare il suo peso specifico interno al partito aumentando così le tensioni con i suoi avversari interni, ad iniziare da quelle con l'altro ministro economico di peso nell'esecutivo, Claudio Scajola.
Il secondo ordine di motivi è che la leadership di Silvio Berlusconi esce fortemente indebolita da questo voto.
Fino ad un mese fa i sondaggi accreditati dallo stesso Berlusconi davano il Pdl qualche decimo di punto sopra il 45%. In un mese, in base a questi sondaggi, il Pdl avrebbe perso il 10% dei consensi. Sicuramente, in termini assoluti, ha perso 3 milioni di voti rispetto alle Politiche dello scorso anno, elettori che potrebbero anche essere finiti tutti nel non voto, cosa che rappresenterebbe comunque una magra consolazione.
PIU' DIFFICILE TROVARE ACCORDI SU RIFORME
CONTINUA ...
http://it.notizie.yahoo.com/4/20090608/tts-oittp-europee-risultati-analisi-ca02f96.html
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