ROMA - Basta con "l'imbarbarimento" della stampa. Silvio Berlusconi, stavolta, non attacca Repubblica ma il Giornale, quotidiano di famiglia. E lo fa parlando di alcuni articoli che tirano in ballo Massimo D'Alema e Lorenzo Cesa e presunti festini "hard" a Montecitorio. "Non ho mai condiviso i modi di chi ricorre ai pettegolezzi ed alle chiacchiere di vario genere per insinuare dubbi o gettare discredito nei confronti di qualcuno - dice Berlusconi - Su Cesa non c'è nulla di nulla ma basta un titolo che fa un nome per criminalizzare una persona e sconvolgere una famiglia. Solidarietà a lui e a Massimo D'Alema". Una vicenda che il premier usa per tornare sulle rivelazioni che lo riguardano: "L'imbarbarimento provocato da una ben precisa campagna di stampa avrebbe messo in moto una spirale che va assolutamente arrestata. Poichè io ho denunciato aggressioni a mio danno nessuno può pensare che io possa approvare analoghi metodi ed aggressioni nei confronti di chiunque".
http://www.repubblica.it/2009/06/sezioni/politica/berlusconi-divorzio-9/stampa-fermare/stampa-fermare.html
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