Roma, 26 giu. (Adnkronos) - Il mare del Belpaese viene 'mangiato' dal cemento, ''il primo nemico delle coste italiane’’. Con calcestruzzo illegale o 'legalizzato', nel cantiere Italia si ''impasta senza sosta ai danni del mare''. Questo il dato che emerge dal dossier di Legambiente "Mare Monstrum 2009", che rileva 200 reati per ogni chilometro di costa.
Così, prosegue il rapporto presentato oggi a Roma in occasione della 24/a edizione di Goletta Verde, il cemento si conferma ''divoratore di litorali''. ''Tra villette, alberghi e porti turistici sono migliaia i nuovi edifici che ogni estate spuntano lungo le coste italiane'': soltanto nel 2009 a causa del mattone selvaggio si sono registrate 3.674 infrazioni, con 1.569 sequestri e 4.697 denunce. Una situazione che non accenna a migliorare perché gli abbattimenti rimangono ancora episodi isolati e sporadici, tali da non riuscire ancora a scoraggiare la piaga dell'abusivismo edilizio.
Ma il mare italiano non soffre solo il mal di cemento. Molti altri i guai che l'affliggono. A cominciare da scarichi illegali, cattiva depurazione, pesca di frodo, infrazioni al codice della navigazione sembrano, infatti, non passare mai di moda. Crescono, quindi, prosegue Legambiente, le infrazioni accertate che passano da 14.315 nel 2007 a 14.544 (+1,6%), quasi 2 reati a chilometro lungo i 7.400 di costa del Belpaese. Aumentano anche le persone denunciate che da 15.756 arrivano a 16.012 (+1.6%) mentre, parallelamente, diminuiscono i sequestri che da 4.101 scendono a quota 4.049.
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