LONDRA - Accarezzare e coccolare modellini di feti di bambini con poche settimane di vita. Questo potranno fare adesso tutte le mamme che desiderano prendere confidenza con i futuri nascituri prima che vengano realmente messi al mondo. La sconcertante idea di creare dei pupazzetti dei feti è venuta agli studenti di arte e design del Royal College di Londra e sono, naturalmente, destinate a creare scalpore. Il progetto, a modo suo all'avanguardia, è stato concepito dalla conversione dei dati delle scansioni delle risonanze magnetiche in modellini di gesso di grandezze e forme simili a quelle umane grazie all'uso di un metodo chiamato "prototipo rapido". Per capire come funziona il prototipo bisogna immaginare una stampante che invece di rilasciare inchiostro rilascia una plastica in polvere che si foggia in un modello tridimensionale. Eppure nonostante la delicatezza e il dubbio gusto dell'esperimento le reazioni delle madri sono entusiastiche. "E' incredibile vedere le loro facce" - dice Jorge Lopes, il curatore del progetto. "Inoltre - prosegue Lopes la tecnologia può essere usata anche come strumento emotivo per i genitori che vogliono verificare se i feti presentano delle deformazioni o hanno bisogno di trattamenti farmacologici particolari". Sempre all'interno del College c'è chi vede in questa tecnologia uno sviluppo ulteriore delle tecnologie utilizzate in precedenza negli anni '80. Il Professor Campbell, che è stato il pioniere dell'uso degli ultrasuoni in quel periodo, crede che il prototipo rapido sia di "grande utilità per le madri, quelle non-vedenti in particolare, per potere iniziare a creare un legame, fisico e affettivo, con i bimbi."
Il lavoro di Lopes viene testato per la prima volta in una clinica di Rio de Janeiro, grazie anche al supporto economico del governo brasiliano. Lui stesso dice: "Quando lo guardo non capisco se è tecnologia o arte".
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