CATANZARO - "Non c'è più niente da fare", ripete tra le lacrime lo zio di Domenico, il ragazzino di 11 anni ferito ieri sera alla testa dal colpo di fucile di un killer nascosto dietro gli spogliatoi in un campetto di calcio a Cosenza. "Non c'è più niente da fare". Disteso su un letto di neurochirurgia dell'ospedale di Catanzaro, Domenico è in coma. Fuori dal reparto, il padre che ieri sera giocava con lui quando gli hanno sparato, e i parenti degli altri sette giocatori feriti. Sul prato sintetico è rimasto ucciso Gabriele Marrazzo, 35 anni, incensurato, emigrato in Germania a cercar lavoro, rientrato nella sua terra solo un anno fa. Giocava a pallone anche lui ieri sera quando l'assassino ha premuto il grilletto del fucile. "Credevo fossero petardi", ricorda il padre di Domenico. "Invece erano pallettoni". Il secondo proiettile ha investito il ragazzino e gli altri hanno ferito di striscio i sette dilettanti di età compresa tra i 14 e i 49 anni. Tra i giocatori è stato il terrore. Sono corsi a nascondersi per evitare i pallettoni e quando sono terminati gli spari e si sono resi conto delle conseguenze di quell'esecuzione, il killer era già fuggito via.
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http://www.repubblica.it/2009/06/sezioni/cronaca/crotone-calcetto/bimbo-grave/bimbo-grave.html
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