VICENZA - La protesta contro la base Usa al Dal Molin varcherà mercoledì la soglia di un tribunale: non per uno dei tanti ricorsi al Tar presentati dai comitati, ma questa volta per un processo che vedrà sul banco degli imputati decine di attivisti che il 16 gennaio del 2008 occuparono simbolicamente la prefettura di Vicenza. La prima udienza è fissata per mercoledì prossimo, 17 giugno, al tribunale del capoluogo, e il Presidio annuncia che terrà fede a quanto già dichiarato da tempo: fare delle udienze un «processo politico» in cui rovesciare le accuse verso i fautori della base americana. Chiamando in causa anche nomi eccellenti.
«Il pool di oltre dieci avvocati che assiste i No Dal Molin ha proposto al giudice una serie di testimoni, fra cui l’ex ministro Arturo Parisi, il presidente del consiglio Silvio Berlusconi e l’ex premier Romano Prodi. I tre non hanno mai voluto venire a Vicenza a spiegare perché la città berica dovrebbe accettare l’imposizione di una nuova base militare – spiega Marco Palma del Presidio - . Ma oltre a loro gli avvocati vogliono far parlare come testi anche tecnici, giuristi, giornalisti, ingegneri, per ricostruire l’iter secondo noi illegittimo che ha portato alla decisione di costruire la base. Solo ricostruendo tutto questo potremo spiegare le motivazioni che hanno portato all’occupazione.
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