(AGI) - Roma, 16 giu. - Il reato di abuso d'ufficio, attribuito a Silvio Berlusconi in relazione alla vicenda sui voli di Stato, non sussiste perche' sul punto "non vi e' alcuna disposizione di legge o di regolamento ma solo direttive della presidenza del consiglio dei ministri che ne disciplinano l'utilizzo". Questo e' uno dei motivi che hanno spinto la procura di Roma a trasmettere gli atti sul premier al tribunale dei ministri con richiesta di archiviazione. All'attenzione dei magistrati della procura sono finiti cinque voli di Stato effettuati tra l'aeroporto di Roma e quello di Olbia: quattro, avvenuti il 24, 25 e 31 maggio e 1 giugno 2008, fanno riferimento al soggiorno a Villa Certosa dell'ex primo ministro della Repubblica Ceca Mirek Topolanek. Un altro, effettuato il 17 agosto dello stesso anno, riguardava Berlusconi e altre persone in sua compagnia. La procura, che aveva avviato gli accertamenti sulla base delle notizie di stampa, dell'esposto del Codacons (che ricostruiva la vicenda amministrativa dei voli di Stato) e della denuncia presentata dall'avvocato Niccolo' Ghedini, ha accertato che i "manifesti passeggeri" ossia le persone identificate a bordo dei velivoli, attraverso le foto scattate dal reporter sardo Antonello Zappadu, ma anche dai documenti forniti dalla difesa di Berlusconi, hanno sempre viaggiato con il premier. Nel provvedimento di tre pagine, la procura, oltre a essersi soffermata sull'insussistenza dell'accusa di abuso d'ufficio, si e' pronunciata sull'analoga insussistenza dell'ipotesi di reato di peculato.
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http://www.agi.it/politica/notizie/200906161614-pol-rt11237-voli_di_stato_pm_roma_non_c_e_stato_abuso
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