LECCE - "Gli anelli tra Tarantini e Berlusconi sono due. Sabina Began, di cui Gianpaolo era ed è molto amico, e Tommaso Buti (imprenditore fiorentino, socio di Briatore già inseguito dai giudici Usa-ndr).
Credo sia stato Buti a introdurre Gianpaolo in Costa Smeralda, il "trampolino" per arrivare al presidente del Consiglio".
Alessandro Mannarini, 38 anni, di Gianpi Tarantini era amico e collaboratore. In principio è una consulenza con la "Global System hospital" (26mila euro per due mesi) di Tarantini. "Dovevo occuparmi di un progetto nel settore ospedaliero", dice Mannarini nella sua masseria del '400. Fine maggio 2008. "Dopo due mesi di affiancamento Gianpaolo mi dice: andiamo in vacanza in Sardegna".
E' Mannarini, indagato per spaccio di droga nell'inchiesta di Bari, il pr al quale Tarantini affida l'organizzazione delle feste vip nella villa di Porto Cervo.
E' lui che gestisce la lista degli invitati. In una specie di "gentlemen agreement" con il Billionaire dove il "gruppo Tarantini" si trasferisce ogni notte. Quella villa al lotto "24", sei camere e sei bagni, i due amici la scelgono a marzo. Ci sono due blocchi. Uno è per gli ospiti, selezionati con un unico criterio: "Portare bella gente". Mannarini riavvia i ricordi di un'estate piena di "donne bellissime".
Al centro lui, Gianpi Tarantini, che "coccola" gli ospiti anche con un gommone di 10 metri e due moto d'acqua. In dispensa c'è tanto champagne. Cuochi e camerieri dell'hotel Cala di Volpe. "C'erano una decina di ospiti fissi - dice Mannarini -. Francesca Lana, Jennifer Rodriguez, Massimo Verdoscia (amico intimo di Tarantini) con la moglie e altre due ragazze".
Quell'indirizzo in fondo alla strada che porta a Cala di Volpe è una meta gettonata. Cene per 30, feste per 400.
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