(AGI) - Londra, 30 lug. - Individuare la depressione nei propri pazienti e' una vera sfida per i medici di base: lo conferma l'analisi condotta da un gruppo di studiosi inglesi, che ha passato in rassegna una serie di ricerche precedenti che hanno coinvolto in tutto oltre 50.000 pazienti. Nella maggior parte dei casi, il medico generico non riesce a diagnosticare la depressione o la individua in chi non ce l'ha. L'analisi, condotta dalla University of Leicester e pubblicata dalla rivista Lancet, suggerisce un esame piu' approfondito e attento del paziente ma riconosce la difficolta' della diagnosi della depressione, spesso una sfida anche per gli specialisti in psichiatria. Nei 41 studi analizzati dai ricercatori di Leicester, i medici generici sono riusciti a riconoscere solo meta' degli effettivi casi di depressione clinica. In un ambiente cittadino, in media, su 100 persone che visitano il medico di base, 20 soffrono di depressione. Il medico ne individua correttamente 10, dicono i ricercatori. Fra gli 80 non-depressi, il medico di base spesso rischia di diagnosticare come depresse 15 persone che invece non lo sono. Tra i medici di campagna, i falsi positivi superano le diagnosi corrette in numero di tre a uno. Uno dei motivi degli errori, dicono gli studiosi, e' la brevita' delle visite. Visite piu' lunghe e accurate possono aiutare i medici di base a evitare falsi positivi e a diagnosticare i veri casi di depressione. Infatti, quando i medici di base hanno avuto a disposizione due appuntamenti per valutare lo stesso paziente, il tasso di accuratezza delle diagnosi e' salito al 90%. Scrivono i ricercatori su Lancet: "I nostri risultati non devono suonare come una critica ai medici generici ma come un aiuto a capire meglio le sfide che si presentano ai medici non specialisti".
http://salute.agi.it/primapagina/notizie/200907301053-hpg-rsa0013-difficile_per_il_medico_di_base_diagnosticare_la_depressione
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