sabato 29 agosto 2009

Ciampi: "Un errore incredibile che può diventare un autogol" - di GIORGIO BATTISTINI

ROMA - "Che errore", dice Carlo Azeglio Ciampi a proposito della querela di Berlusconi a Repubblica. "Ma come si fa? E' incredibile, davvero inconcepibile".
L'ex capo dello Stato interviene, rispondendo a Repubblica, sull'attacco del presidente del Consiglio alla libera stampa. Un evento inedito e clamoroso, che sembra lasciarlo senza parole. Lui, che ha sempre avuto estremamente a cuore la libertà di stampa. Il presidente che in un messaggio alle Camere difese il pluralismo dell'informazione costringendo l'allora governo Berlusconi (e il suo ministro Gasparri) a un imbarazzante dietro front, correggendo il testo d'una legge sulla tv. Le cose sono arrivate a questo punto, in Italia? E nessuno si oppone, nessuno più reagisce?
Anziché rispondere alle domande di un giornale il capo del governo preferisce dunque trascinare quel giornale in tribunale?
"Io parto sempre dall'idea che le cose strampalate chi le compie prima o poi le paga. La gente non è così sciocca. Sa leggere bene il significato vero degli eventi, errori compresi. Oltretutto, si va a un processo sulle cose scritte e pubblicate? Bene. Con quale esito possibile, ridicolo a parte?"
Forse l'unico vero obiettivo (pensato ma non dichiarato) è forzare la libera stampa, almeno quella che non gli è pregiudizialmente favorevole. Colpirne uno per educarne cento, come si dice? Guarda caso il giorno prima di uno scontro col Vaticano ora gli sembra ostile? "A me non pare proprio che la cosa debba finire in sede giudiziaria. Oltretutto mi pare evidente il rischio d'una auto condanna".
Vuol dire che la mossa di Berlusconi profila un evidente rischio di autogol?
"Voglio dire che quella querela contiene tutti i segni distintivi d'un passo falso per chi l'ha fatto".
Ritiene che, per come si presenta, la querela abbia scarse possibilità di successo?
"Non conosco gli avvenimenti in dettaglio, ma direi che prendere sul serio quella denuncia sarebbe un errore. E il primo danneggiato rischia d'essere lo stesso denunciante".

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