BARI - Dalle feste in Sardegna a base di cocaina e belle donne, sono passati al carcere. La Guardia di Finanza ha arrestato Max Verdoscia e Stefano Iacovelli, il primo stretto collaboratore dell’imprenditore Giampaolo Tarantini, il secondo indicato semplicemente come pusher, dopo le confessioni dello stesso Tarantini e di Alessandro Mannarini, ingaggiato proprio per organizzare quelle feste sontuose nella villa di Cala di Volpe, in Sardegna, che Giampi Tarantini aveva affittato la scorsa estate. Lo scenario è ben disegnato nell’ordinanza di custodia cautelare di 15 pagine firmata dal gip Vito Fanizzi: scrive il giudice nella penultima pagina che il 20 maggio del 2009 Alessandro Mannarini delineava «un inquietante quadro a proposito della vacanza di Gianpaolo Tarantini in Sardegna, nell’estate del 2008». Dice di aver assistito personalmente a cessioni di sostanze stupefacenti da Giampaolo Tarantini a persone ospitate nella sua villa, tra cui Massimo Verdoscia. Mannarini a tal proposito precisava di avergli più volte, inutilmente, detto che si esagerava. «Ci si riprometteva di smettere. Ma le promesse venivano puntualmente disattese». Tarantini, dal canto suo, ha confermato la vacanza in Sardegna nel quale fu fatto uso di cocaina, precisando che «Verdoscia l’acquistò da tale Stefano».
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