(AGI) - Bari, 10 ago.- Un'evasione all'Iva per circa 30 milioni di euro e all'imposizione diretta per circa 64 milioni di euro, e' stata scoperta dai militari della Guardia di Finanza di Bari, nel corso di un' indagine nei confronti di un gruppo di imprese operanti nel settore della commercializzazione della telefonia mobile e di materiale informatico. Tale attivita' aveva gia' portato al recupero a tassazione di circa 500 milioni di euro di ricavi non dichiarati e di circa 191 milioni di euro di iva evasa, nonche' alla denuncia di 21 soggetti ritenuti compartecipi del sofisticato sistema di frode. Un'impresa barese e' risultata esere una delle societa' "di comodo" dell'organizzazione, una "cartiera" interposta nelle reali operazioni commerciali intercorse tra i cedenti comunitari e i reali cessionari nazionali. Il sistema di frode consentiva all'impresa, il cui titolare e' stato denunciato, di garantirsi un margine di guadagno costituito dalla differenza tra quanto incassato (prezzo comprensivo di iva che non veniva versata all'erario) e quanto pagato al proprio fornitore (prezzo senza Iva). Le imprese reali cessionarie dei beni, invece, lucravano l'indebita detrazione dell'Iva addebitata in fattura dalle imprese di comodo.
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