Dopo più di un anno di governo Berlusconi si ricorda del Mezzogiorno, quella parte d’Italia dove tutte le percentuali statistiche assumono valori peggiori rispetto al resto del Paese: disoccupazione, produzione, infrastrutture, alfabetizzazione, qualità dei servizi.
Spinto più da esigenze di partito che da un reale interesse nei confronti del Sud, Berlusconi comincia a interessarsi del Meridione perchè da qualche settimana gli sta procurando un po’ di fastidi.
“Come tappare la bocca – si chiede – a chi minaccia divisioni e fratture interne nel mio partito? Come far credere agli elettori del Mezzogiorno che mi sto dando da fare per ridurre il divario tra il Nord e il Sud del Paese e allo stesso tempo tenere a bada la Lega?”
La risposta è degna dei film di Totò e Peppino.
Intanto ha concesso i fondi fas (fondi per le aree sottoutilizzate) che avrebbe dovuto assegnare da tempo non solo alla Sicilia, ma a tutte le altre regioni del Sud. Risorse saccheggiate dall’esecutivo per finanziare interventi di carattere nazionale o a vantaggio del Nord, trasferite parzialmente in forma ridotta e per giunta utilizzabili dal 2012. In questo modo, malgrado la beffa evidente, Berlusconi riesce a sedare gli animi meridionalisti degli amministratori regionali siciliani della sua coalizione, fingendo un rinnovato interesse per la “questione meridionale”.
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