ROMA - L'Associazione Italiana Celiachia (AIC) compie trent'anni e festeggia presentando oggi nella sede dell'Istituto Superiore di Sanità a Roma tre grosse novità: un sito ufficiale, un numero verde (800454616) per informazioni e indirizzi e una grande campagna di sensibilizzazione con manifesti e poster nelle decine di migliaia di farmacie e studi medici della penisola, pubblicità su quotidiani e periodici e spot televisivi. Testimonial della campagna il "miglior arbitro del mondo", Pierluigi Collina, Gaia De Laurentis e Daniele Bossari. Scopo dell'iniziativa è informare, ma anche cercare di individuare i celiaci che non sanno d'esserlo e che, a fronte dei circa 90.000 pazienti certi, 55.000 dei quali iscritti all'AIC, si stima siano oggi circa mezzo milione. Molte diagnosi arrivano tardi, anche da adulti, spesso quasi per caso dopo aver tentato altre strade diagnostiche. "È il caso della mia famiglia - racconta Collina - era il 2002 ed ero in Giappone per la Coppa del Mondo. Mia moglie mi ripeteva al telefono che una delle nostre figlie continuava a perdere peso ma solo al ritorno, dopo 42 giorni, mi resi conto di quanto fosse deperita. La tentavamo con pizza, pasta, se penso che erano le cose peggiori da darle... Ovviamente pensammo all'anoressia e cominciammo con una lunga serie di analisi finché un amico medico non pensò alla celiachia e trovammo i valori alle stelle. Da allora segue la dieta senza glutine, ha riacquistato il peso e vive come tutte le ragazze della sua età. Da poco, a Viareggio, può anche far colazione con il cornetto perché c'è un bar che ha quelli per celiaci. E ogni tanto annusa ancora quello che non può mangiare".
La dieta rimane infatti ancora oggi l'unica terapia possibile. E probabilmente sarà così anche in futuro perché la "pillola" che sta sperimentando Alessio Fasano, direttore del Centro di Ricerca sulla Celiachia e Biologia Mucosale dell'università del Maryland, a Baltimora, che pure sta dando risultati promettenti, non potrebbe essere usata quotidiamente e più volte al giorno. "Il farmaco sta dando risultati molto incoraggianti - premette Umberto Volta, presidente AIC e responsabile dell'ambulatorio per la diagnosi di Celiachia dell'ospedale Sant'Orsola di Bologna - ma, d'accordo con Fasano, possiamo dire che la pillola non può essere usata ogni giorno ma deve essere riservata a casi particolari e saltuari, come una cena fuori. La pillola è attualmente in fase tre e passeranno almeno 3 anni prima che arrivi al paziente. Oggi il nostro obiettivo, come associazione, è sensibilizzare soprattutto i medici di medicina generale e individuare i celiaci veri, in aumento, ma anche coloro ai quali è stata fatta una diagnosi sbagliata. Ogni anno sconfessiamo un numero elevatissimo di diagnosi fatte senza ricorrere alla biopsia intestinale, che rimane fondamentale".
Continua ...
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