ROMA – L’incidente nella centrale giapponenese di Fukushima insegna: con il nucleare bisogna andarci più che cauti. E anche il governo italiano sembra se ne sia accorto, prendendo sana coscienza di ciò. Nel Consiglio dei ministri di domani, infatti, sarà presentata una dichiarazione per un anno di moratoria per tutto ciò che concerne il nucleare in Italia: ovvero per l’attuazione e la ricerca di siti per l’installazione di centrali nucleari nel nostro Paese. La comunicazione di questo cambiamento di rotta dell’esecutivo, tanto auspicato dai più dopo il dramma giapponese, arriva attraverso le parole del ministro dello Sviluppo Economico, Paolo Romani. Una scelta ritenuta saggia e opportuna dal presidente della Camera, Gianfranco Fini, che asseconda il governo in questa direzione, dal momento che sul nucleare, afferma, “bisogna riflettere prima di agire”. E questo perché la sicurezza del nucleare è una enorme questione, che dopo la vicenda del Giappone “sta facendo discutere tutto il mondo - sottolinea Gianfranco Fini - anche perchè nessuno può garantire che ci sia assoluta sicurezza che non si verifichi nessun incidente”. Intanto tra i banchi dell’opposizione è bagarre. Se però maggiore cautela proviene dal partito Democratico che auspica come più di una moratoria debba “trattarsi di un vero piano energetico nazionale”, dall’altro durezza giunge invece dal partito Italia dei Valori, che attraverso le parole del suo leader fa sapere come nella moratoria annunciata dal governo ci sia in realtà “un tentativo di raggiro contro il referendum”. “Non può esserci moratoria che tenga e che possa fermare il referendum perché delle due l’una: o il governo cancella la norma che consente la costruzione di centrali nucleari sul territorio italiano o la mantiene. Ma la moratoria di un anno è un chiaro raggiro – ha dichiarato Antonio Di Pietro - che serve a scavallare la data del referendum. Insomma, l’unico vero scopo del governo – denuncia Di Pietro - è quello di fermare il temuto verdetto dei cittadini”.
DOMANI PRESIDIO VIOLA A PALAZZO CHIGI
Presidio dei Viola domani pomeriggio dalle 15 alle 16 davanti a palazzo Chigi, nei pressi della Galerria Colonna, contro il ritorno dell’Italia al nucleare e per denunciare “l’inganno di una moratoria annunciata dal govenro al solo scopo di boicottare i referendum”. “Noi cittadini - ha sottolineato per il coordinamento dei viola Gianfranco Mascia su www.ilpopoloviola.it -abbiamo già deciso più di 20 anni fa che del nucleare non ne volevamo più sapere. Anche il sondaggio diffuso oggi dimostra che questa volontà è rimasta intatta: il 75% degli italiani sono contrari alle centrali nucleari. Il governo pensa di ingannarci inventando una moratoria di un anno alla costruzione di centrali nucleari al solo scopo di evitare il referendum contro il nucleare. I nostri governanti devono sapere che noi cittadini siamo pronti ad ogni azione non violenta pur di far rispettare la volontà popolare di ieri e di oggi”. “Giù le mani dal Referendum - ha sottolineato Mascia - sarà il tema della mobilitazione a Roma domani”.
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