Dall'inizio della seconda Intifada, nel settembre 2000, decine di migliaia di abitazioni palestinesi sono state distrutte nella Striscia di Gaza.
Un terzo del dato fa riferimento al periodo della guerra israeliana su Gaza "Piombo fuso", tra il 2008 e il 2009".
In un rapporto divulgato in questi giorni, il ministero dei Lavori pubblici di Gaza ha fornito i dati esatti sulle case palestinesi distrutte e sullo stato di riparazioni e ricostruzioni.
"Tra il 2000 e la fine del 2008 (poco prima della guerra israeliana), Israele ha distrutto 6.344 abitazioni mentre 4.334 sono ancora in fase di ricostruzione grazie ai finanziamenti ricevuti nel 2010.
Le abitazioni totalmente distrutte a Gaza restano 3.407, sono case residenziali. Cento sono state risanate e 1.327 sono in fase di riparazione".
Dall'ufficio dell ministero si sono poi fatte alcune precisazioni sullo stato dei fondi di cui dispone il governo per eseguire i lavori.
"Abbiamo fondi per lavorare su 800 abitazioni mentre 1.200 case totalmente distrutte restano scoperte. A queste ultime vanno ad aggiungersi le 12 abitazioni distrutte da Israele nel periodo successivo alla guerra 'Piombo fuso'.
Il dato complessivo delle case palestinesi distrutte da Israele nella guerra ammonta a 48.445 unità abitative, di cui 3.500 unità rimaste inagibili, quindi inabitabili, più altre 950 abitazioni rese pericolanti.
Le spese per le riparazioni delle case dei profughi palestinesi di Gaza distrutte da Israele sono state a carico dell' Unwra per 58,415 milioni di dollari, mentre Undp ha sostenuto i lavori del resto delle abitazioni per 11milioni di dollari.
Del budget totale delle spese, l'88% (73,554 dollari) è stato destinato alle riparazioni di quelle danneggiate, mentre si stima un deficit di 9milioni di dollari pari al 12% per i lavori restanti".
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