Ogni mille maschi nati, solo 914 femmine. L'orrore diffuso della selezione per sessi continua ad essere un problema in molti stati del subcontinente indiano. Un fenomeno che diventa drammatico in stati come Jammu e Kashmir. E non è solo per rgaioni legate alla povertà: ci sono di mezzo motivi legati a profondi e radicatissimi sedimenti culturali che diverse Ong cercano di sradicare
di EMANUELA STELLAROMA - Quarant'anni di campagne di sensibilizzazione e una raffica di leggi non sono servite a contrastare il forte squilibrio tra i sessi in India, dove i dati dell'ultimo censimento indicano che per ogni mille maschietti al di sotto dei sei anni le femmine sono solo 914 (la cifra nel censimento di dieci anni fa era 927, quella del 1991 era 945). Questo genocidio silenzioso delle bambine preoccupa le autorità, visto che anche nelle regioni in cui il rapporto maschi/femmine era normale si comincia a registrare uno squilibrio ai danni delle bambine analogo a quello che si riscontra negli stati di Gujarat, Haryana e Punjab, dove l'aborto selettivo e l'infanticidio delle neonate sono pratica diffusa. E il leggero miglioramento che si è registrato negli stati nordoccidentali viene vanificato dal sensibile aggravamento della situazione in molte altre zone.
Eliminata una ogni otto. Il fenomeno è particolarmente drammatico negli stati di Jammu e Kashmir, nell'India meridionale e orientale, dove "manca all'appello" una bambina su otto. E corresponsabile di questa strage silenziosa è una preziosa apparecchiatura, quella per l'ecografia uterina, che paradossalmente è stata pensata per salvare le vite, non per sopprimerle sul nascere se sono del sesso "sbagliato". Secondo le proiezioni, in capo a vent'anni in India vi saranno 12 maschi ogni 10 femmine. La preferenza per i figli maschi ha radici culturali ed economiche (è il figlio quello che si incarica di mantenere i genitori anziani) e uno dei motivi del genocidio delle femmine risiede certamente nel calo della fertilità: se si fanno meno figli, si vuole che siano maschi.
Il ruolo della borghesia emergente. Secondo Therese Hesketh dell'Institute of child health di Londra 1, autrice di un rapporto sull'impatto della selezione di genere in Cina, India e Corea del sud, "in altre zone dell'Asia si assiste a una diminuzione del ricorso a questo tipo di aborto, di pari passo con il consolidamento di una borghesia emergente, mentre in India l'aborto selettivo, sebbene illegale, viene tuttora praticato, con la complicità dei medici, in cliniche e ospedali, non nei tuguri dei vicoli". In India c'è un soprannumero di laureati in medicina, per i quali l'unico impiego disponibile è spesso l'aborto selettivo.
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