lunedì 23 maggio 2011

La carica delle meduse conquista il Mediterraneo

di ELENA DUSI
Niente pesce nel menù del futuro, solo zuppa di meduse. Quando gli ingredienti del mare diventano poveri, ad approfittarne sono gli invertebrati urticanti, a loro agio tra l'altro negli oceani riscaldati dal mutamento climatico. Il risultato è un Mediterraneo sempre più agitato dai cappelli pulsanti di queste creature per il 95% fatte di acqua. E quindi poco sensibili anche a condizioni ambientali degradate.
Se quest'anno le meduse non sono comparse in anticipo sull'estate è solo perché non se ne sono andate neanche d'inverno. Le osservazioni sono state continue nell'Adriatico come nel Tirreno, a Malta e in Tunisia. L'effetto urticante che si farà sentire sui bagnanti non è l'unico problema. L'esplosione dei banchi di meduse danneggia anche i pescatori, perché gli invertebrati e i giovani pesci competono per lo stesso cibo, le meduse vengono prese nelle reti appesantendole e per il motivo infine che gli allevamenti ittici sono soggetti agli sconfinamenti di questi animali, che da 500 milioni di anni non fanno altro che adagiarsi sulle correnti marine. In altri paesi è capitato che enormi masse di meduse siano finite nelle condotte per il raffreddamento degli impianti industriali.
Nel 2006 una centrale nucleare giapponese, ad Hamaoka, è stata fermata per pulire urgentemente i filtri.
Se le punture urticanti non mancano, i dati ufficiali sulle popolazioni di meduse sono scarni. "Le campagne di monitoraggio scientifico scarseggiano - spiega Ferdinando Boero, professore all'università del Salento e ricercatore del Cnr - per questo abbiamo deciso di chiedere aiuto ai cittadini. Dal 2009 abbiamo avviato la campagna "Occhio alla medusa" promossa dalla Commissione del Mediterraneo e dalla rivista Focus, chiedendo a chi frequenta i mari italiani di inviarci un messaggio e una foto in caso di avvistamento. Quest'anno, grazie alla collaborazione con la Lega Navale, contiamo di ricevere dati anche dalle barche che navigano al largo".
Continua ...

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