(ASCA) - Roma - Abbandonati gli slogan elettoralistici del tipo ''non metteremo le mani nelle tasche degli italiani'', la maggioranza di governo licenzia una manovra in cui e' difficile scorgere margini di equita' e novita'.
Colpiti sono il sistema di welfare, sia nella sanita' sia nella previdenza, ritenuto evidentemente troppo costoso, e non con tagli di spesa mirati, bensi', piu' banalmente, trasferendo spese e risparmi a carico dei cittadini. Colpite le imprese con l'innalzamento dell'Irap, di cui, piu' volte, si e' vaticinata la fine.
Nulla di nuovo, appunto se non la piatta riproposizione di misure inique che riducono l'intervento del finanziamento pubblico laddove ragioni di buon senso prima ancora che di equita', suggerirebbero di non intervenire. A copertura di questa operazione si offre l'immagine di voler colpire pensioni definite ''d'oro'', con nessun impatto sui conti pubblici, ma con lo scopo di poter dichiarare che ciascuno e' chiamato ad un sacrificio (tacendo la circostanza dell'assenza di proporzionalita' nel sacrificio stesso e la ragione per cui si istituisca un balzello apposito e non si utilizzi la leva fiscale). Si scopre quindi che, nel 2011, in Italia e' una pensione privilegiata quella che raggiunge quota 1428 euro (lordi) al mese, che puo', dunque, essere penalizzata del 30% dell'adeguamento al costo della vita, ferma restando la conferma della sottrazione della restituzione fiscale dovuta all'inflazione (fiscal drag), una delle prime scelte operate a suo tempo dalla coalizione di centrodestra.
A fronte della ''manovra'', nulla in direzione del cosiddetto ''sviluppo''.
Continua ...
http://www.asca.it/news-MANOVRA__MANI_NELLE_TASCHE_DEI_CITTADINI__TRAMONTA_LA_SECONDA_REPUBBLICA-1034975-BRK-.html
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