domenica 7 agosto 2011

Attacco hacker al sito del sindacato di polizia penitenziaria. I 'pirati' del web: gesto dimostrativo

Roma, 6 ago. (Adnkronos) - Gli hacker violano il sito del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, www.sappe.it.
''Un attacco informatico di hacker, di probabile natura antagonista, ha oscurato il sito internet del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria'', ha denunciato nel pomeriggio la stessa organizzazione in una nota. "Il documento messo on line sulla nostra home page - rileva Donato Capece, segretario generale Sappe - attribuisce questo attacco ad una forma di solidarietà ai detenuti delle carceri italiane. Rispetto al pacco bomba che ci venne recapitato nel dicembre 2004, è certamente un'altra cosa. Ma è comunque un attacco che inquieta ma che non ci intimidisce. Certo è significativo che questo accade al sito internet di un Sindacato, il Sappe, da sempre in prima linea sulle problematiche penitenziarie e di chi nelle carceri lavora in prima linea''. ''Continueremo -prosegue- a denunciare le criticita' del carcere e le conseguenti gravose condizioni delle donne e degli uomini del Corpo di Polizia Penitenziaria ed a tutelarne l'immagine e l'onorabilità".
Ma a qualche ora dal primo 'attcco' gli hacker si fanno nuovamente vivi per replicare alle dure parole di Capece. Con una incursione informatica anche sul sito 'poliziapenitenziaria.it' gli stessi autori, Anonymous Italia e Lulzsec Italia, replicano con un messaggio sul blog del sindacato precisando che l'attacco è stato ''un gesto puramente simbolico e dimostrativo senza alcuna finalità intimidatoria''. Innanzitutto siamo dispiaciuti per l'ormai immancabile appellativo di "terroristi informatici" che ci viene costantemente affibbiato, pur non avendo mai visto gruppi terroristici motivare e argomentare in maniera civile ciò che è alla base delle loro azioni; nel nostro comunicato -viene rilevato- avevamo espressamente dichiarato di non avere finalità terroristiche, che sono ben altra cosa rispetto alle nostre piccole incursioni informatiche, che, lo ripetiamo, a parte danni di immagine non provocano alcun danno alle infrastrutture colpite''.


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