Apertura in rosso oscillante per Piazza Affari, con l'indice Mib in calo attorno all'1%: al momento cede lo 0,9% dopo aver raggiunto in avvio perdite superiori all'1%. Diversi i titoli colpiti dalle vendite: Fiat, che potrebbe mancare gli obiettivi di vendita della Cinquecento negli Stati Uniti, scivola del 3,2%, Exor dell'1,5%. FonSai è giù del 2,7%, Stm del 2,13%, Fiat Industrial dell'1,4%,come Generali, Intesa Sanpaolo dell'1,6%, Pirelli dell'1,3% e Unicredit dell0 0,9%. Anche Mediaset arretra dell'1,8%. Tra le utilities, colpite nei giorni scorsi dall'impatto della Robin Tax prevista nella manovra di Ferragosto, Enel arretra dell'1,38%.La borsa di Tokyo ha chiuso in ribasso. L’indice Nikkei ha ceduto lo 0,55% a 9.057,26 punti. In calo anche il Topix che ha terminato le contrattazioni con un -0,3%.
Il vertice franco-tedescoLa proposta elaborata da Francia e Germania, ha spiegato Sarkozy in un’affollatissima conferenza stampa, è di creare un’istanza di governo permanente della zona euro, a cui partecipino i capi di Stato e di governo dei 17 Paesi membri, che si riunisca due volte all’anno ed elegga «un presidente stabile» per un periodo di due anni e mezzo. Come primo titolare di questa carica, Parigi e Berlino propongono l’attuale presidente del Consiglio europeo, Herman van Rompuy. Per quanto riguarda invece la gestione dei conti pubblici dei singoli Paesi, Francia e Germania propongono di imporre a tutti i componenti dell’eurozona di inserire nella Costituzione un vincolo che obblighi a raggiungere il pareggio di bilancio. L’auspicio, hanno sottolineato Merkel e Sarkozy, è che ciò avvenga entro «l’estate del prossimo anno», dato che, ha rimarcato quest’ultimo, fare parte dell’unione monetaria «non implica solo diritti», ma anche «impegni» e «il rispetto di regole». Un elemento su cui, ha aggiunto, Italia e Spagna si sono mostrate diligenti, prendendo nei giorni scorsi «decisioni molto importanti per la credibilità della zona euro». Terza proposta sul tavolo, che come le altre sarà contenuta in una lettera che Francia e Germania invieranno «già domani mattina» a van Rompuy, quella di introdurre una tassa sulle transazioni finanziarie. Un punto caro a Nicolas Sarkozy, che lo ha voluto anche tra i punti dell’agenda per la presidenza francese del G20.
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