Tassati o meglio tartassati anche i piccoli e medi risparmiatori, con il nuovo obolo aggiuntivo sulle rendite finanziarie (in alcuni casi sul serio trascurabili) che dovrebbe portare alle casse dello stato 1,942 miliardi di euro a partire dal 2014. Il provvedimento che l'esecutivo si avvia ad approvare, prevederà l'adeguamento di entrambe le aliquote (al momento del 12,5 e del 27%) al 20%. Dal prelievo fiscale aggiuntivo sono eslcusi, come più volte ribadito, i Bot e i Btp.
Colpiti anche i benestanti: il contributo di solidarietà previsto per i lavoratori dipendenti con stipendi annui superiori ai 90.000 sarà pari al 5%. Si sale al 10%, invece, nel caso in cui si dichiareranno più di 150.000 euro di introiti l'anno. Il provvedimento sarà vigente già dal 2011 e durerà tre anni e non soltanto due come assicurato in un primo momento. La cifra raccolta dall'erario, nel corso del triennio, sfiorera i 4 miliardi di euro (al netto della prevedibilissima evasione fiscale di massa).
Dulcis in fundo, entro il 2021, nelle casse dello Stato arriveranno altri 1,825 miliardi di euro grazie al graduale slittamento (a 65 anni) dell'età pensionabile delle donne . A parte aumento della tasse e tagli alla spesa pubblica, però, nella manvora tanto applaudita da Ocse ed organisimi internazionali di più che dubbia credibilità, non sembra esserci spazio per azioni rivolte allo sviluppo ed alla crescita del paese.
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