Burgaretta, Crisafulli, Firrarello, Fleres, Mannino e Pagano, tutti eletti tra Camera e Senato, chiedono il ripristino del vitalizio che l'Assemblea regionale ha sospeso. Contro la decurtazione hanno fatto ricorso alla Corte dei conti
di EMANUELE LAURIAÈ bufera sui sei parlamentari siciliani che hanno fatto ricorso alla Corte dei Conti per avere la doppia indennità. "Non lo sapevo, mi sembra una iniziativa allucinante", rilancia il presidente dell'Assemblea regionale Francesco Cascio. Mentre monta l'indignazione sulle decine di siti web che rilanciano la notizia pubblicata stamattina da "Repubblica". I sei politici, ex deputati dell'Ars, contestano la delibera del consiglio di presidenza con cui nel gennaio scorso è stata vietato il cumulo del vitalizio regionale e dello stipendio da parlamentare nazionale. Il ricorso alla sezione giurisdizionale di Palermo della Corte dei Conti è stato firmato dai deputati Calogero Mannino (gruppo Misto, dopo aver lasciato il Pid per fondare un suo movimento) e Alessandro Pagano (Pdl) oltre che dai senatori Sebastiano Burgaretta e Giuseppe Firrarello, entrambi del Pdl, Salvo Fleres (Forza del Sud) e Vladimiro Crisaflulli del Pd. Tutti ricevevano dall'amministrazione dell'Ars un assegno vitalizio tra i tre e i seimila euro al mese, per la loro trascorsa attività di deputati regionali. Somme che si aggiungono agli stipendi (fino a 14 mila euro, comprese le indennità per i portaborse) che i sei uomini politici riscuotono come parlamentari. I ricorrenti sostengono che tale decisione è illegittima perché non sarebbe possibile bloccare il pagamento di un vitalizio che è legato al versamento di contribuzione. Fleres, 55 anni, si dice d'accordo con la politica di contenimento della spesa, "purché
- spiega - non vengano messi in discussione i diritti acquisiti: l'amministrazione non può trattenere i contributi che abbiamo versato". La tesi di Mannino: "Ci sono delle questioni giuridiche che, intanto, vanno riaffermate, solo dopo parteciperemo ai sacrifici che il Paese richiede". Non tutti la pensano così: altri parlamentari cui è stato sospeso il vitalizio regionale - il deputato di Fli Fabio Granata, il senatore del Pdl (e sindaco di Catania) Raffaele Stancanelli, il portavoce di Idv Leoluca Orlando - non si sono associati all'iniziativa del ricorso. "Ho preferito soprassedere - afferma Granata - perché in un momento in cui vengono chiesti sacrifici a tutti gli italiani la politica deve dare un esempio. Rinuncio al vitalizio, almeno per ora. Anche se, sia chiaro, ritengo che sia un diritto che non può essere messo in discussione".
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