Parla Antonio Poudereux, uno degli "indignados" che protestano per il viaggio di Benedetto XVI in Spagna in occasione della Gmg. "I cittadini sono arrabbiati, i pellegrini ricevono sconti e trattamenti di favore"di SILVIA BERNASCONI
"L'utilizzo di soldi pubblici per pagare la visita del Papa è inaccettabile, è la dimostrazione che la separazione tra Stato e Chiesta scritta nella Costituzione spagnola è solo una menzogna, un pezzo di carta". Antonio Poudereux, 23 anni, è uno degli indignados della prima ora, da quel 15 di maggio che ha dato inizio (e nome) al movimento 15-M. Quando sono scoppiati i primi scontri tra manifestanti e papa-boys, mercoledì nel centro di Madrid, era riunito in assemblea poco distante.
Perché protestate contro il Papa?
"Ogni volta che il Papa viene in Spagna non fa una visita pastorale, ma politica. Attacca le leggi, come il matrimonio gay e l'aborto. L'utilizzo dei soldi dei cittadini spagnoli per la visita è inaccettabile in questo periodo di crisi e disoccupazione, e concettualmente inopportuno. Ci sono misure di sicurezza senza precedenti. Vogliamo sapere il costo economico dell'evento. Chiediamo al governo di dire quanto ha speso, ma finora non lo ha fatto".
I papa-boys non hanno diritto di dire la loro, come gli indignados?
"Le manifestazioni di protesta non sono state convocata da noi, ma da più di 150 associazioni, i nostri hanno partecipato solo individualmente. I primi scontri, mercoledì, ci sono stati perché quando il corteo è arrivato a Puerta del Sol l'ha trovata piena di pellegrini e la polizia non è stata capace di evitare lo scontro".
Si aspetta altre violenze?
"Spero di no. Anche se c'è molta tensione sociale. I cittadini sono arrabbiati, si sentono si serie B rispetto ai pellegrini che hanno sconti ovunque, pagano i mezzi pubblici molto meno di me e di un normale turista, hanno diritto a cure mediche gratuite, bloccano le strade, la metropolitana è impraticabile da quanto è affollata. Ho fatto fatica ad andare al lavoro. Madrid sembra Disneyland".
Il Papa però ha parlato anche di lavoro e di giovani...
"È solo ipocrisia, mi pare si contraddica con ciò che fa la Chiesa".
A novembre si vota per un nuovo governo. Il movimento continua?
"Quasi ogni giorno ci sono assemblee. Il 17 settembre ci sarà una protesta a Wall Street a New York con eventi nelle città europee, e per il 15 ottobre stiamo preparando una grande manifestazione a Madrid per chiedere più democrazia diretta e un futuro migliore. Non c'è mai stata tanta partecipazione in Spagna".
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