Roma, 13 set. (Adnkronos/Ign) - "Contro di me c'è stato un vero e proprio massacro mediatico". E' quanto avrebbe detto il deputato Pdl, Marco Milanese, nella sua audizione nella Giunta delle autorizzazioni della Camera. L'ex collaboratore di Tremonti avrebbe inoltre negato di aver ricevuto dal ministro dell'Economia l'incarico di referente per la Guardia di finanza, come sostenuto dall’ex comandante della Guardia di Finanza Cosimo D’Arrigo.La Giunta per le autorizzazioni a procedere voterà domattina, alle 9.15, sulla richiesta di arresto da parte della Procura di Napoli con l’accusa di corruzione e associazione a delinquere. Mentre la prossima settiamana,giovedì 22, prima dell’ora di pranzo, toccherà all’aula di Montecitorio votare sull’arresto di Milanese.Sulle posizioni in campo di certo per ora c'è il no all'arresto del Pdl e il sì del Partito democratico. L'Udc ha sciolto oggi la riserva, dicendo con Pierluigi Mantini, che in Giunta ''voterà per l'arresto'' del deputato perché non ritiene che ci sia 'fumus persecutionis'. Ma in aula lascerà libertà di voto ai deputati centristi.L’audizione in Giunta di Milanese non sembra avere avuto effetti sulle posizioni già note di Pdl e Pd. Dunque no all’arresto ''perché non esistono elementi oggettivi – ha detto Maurizio Paniz - che suffraghino il quadro" prospettato dai magistrati. E sì alla richiesta dei pm perché, dice Marilena Samperi (Pd), Milanese ''non ha fornito alcun elemento utile per favorire un'ulteriore riflessione rispetto a quanto scritto nella sua memoria. Nell'insieme, è risultata un'audizione poco credibile''.Resta ancora l'incognita della Lega, da sempre vicina al ministro Tremonti. "Sapremo che cosa ci dirà", si è limitato a dire il leader del Carroccio Umberto Bossi prima dell'audizione di Milanese in Giunta.
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