Il delitto nel villaggio dove si suicidò la gola profonda dell'Iraqgate. I due studiosi erano amici per la pelle e dieci anni fa avevano scritto un libro insieme
dal nostro corrispondente ENRICO FRANCESCHINILONDRA - Prendete due docenti di Oxford, un manuale di astrofisica scritto a quattro mani, il villaggio dove si suicidò la "gola profonda" dell'Iraqgate, una serata al pub e un delitto che non sembra un delitto, mescolate bene il tutto, e che cosa ottenete? Un giallo degno della penna di Agatha Christie, che forse solo Poirot potrebbe risolvere: o più precisamente l'ispettore Morse, il personaggio dei romanzi di Colin Dexter da cui è tratta una popolare serie televisiva britannica esportata in tutto il mondo (Italia compresa), un detective che indaga per l'appunto anche fra le gotiche guglie della più prestigiosa università d'Europa.
Ma questa non è finzione romanzesca. È la storia di due matematici e astrofisici di Oxford cinquantenni, il professor Steven Rawlings, inglese, sposato, con figli, e il professor Devinder Sivia, indiano, di religione Sikh, scapolo. Due amici per la pelle, che si conoscono da quindici anni e dieci anni fa hanno perfino scritto un libro insieme (titolo: Foundations of Science Mathematics). Li chiamavano "best friends", la migliore coppia di amici di Oxford. Sempre insieme. Sempre d'accordo.
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http://www.repubblica.it/esteri/2012/01/14/news/giallo_oxford-28078565/
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