Dopo un giorno e mezzo di consulta, la Corte Costituzionale si è pronunciata e ha dichiarato inammissibili entrambi i requisiti referendari. Il primo quesito chiedeva l'abrogazione totale del 'Porcellum' cosi chiamato dall’autore di questa autentica porcata L’on Roberto Calderoli. Il secondo invece chiedeva l'abrogazione delle novità introdotte da questa legge a quella elettorale precedente, il 'Mattarellum'.
Le sensazioni e le voci che giravano tra i corridoi del palazzo erano quelle di un inciucio generale, dove la maggioranza che sostiene Monti pare abbia voluto mantenere questo porcellum per tenersi stretti i suoi prescelti e non avere problemi di sorta, avere tutta la calma possibile per compiere le operazioni che deve fare e poi, sempre tra un inciucio e l’altro, cambiare qualcosina del porcellum e andare avanti felice e contenta.
La Corte Costituzionale non ha preso per niente in considerazione l’idea che un intero paese è ostaggio di un manipolo di deputati scelti da sei persone e che gli unici interessi di questi diventano le ruffianerie nei confronti delle varie segreterie, perché di fatto i segretari decidono chi deve candidarsi e in quale collegio presentarsi.
Questa è la vera vergogna,altro che governabilità: un gruppo di persone che fregandosene del paese pensa a come tutelare se stesso.
Veniamo alle reazioni. Cominciamo dai felici della scelta. Il Presidente del partito dell’amore, l’on Silvio Berlusconi ha dichiarato: ” Io ho sempre ritenuto che l'attuale legge sia una buona legge che mira alla governabilità del Paese, ma può essere migliorata per quanto riguarda il premio di maggioranza in Senato”.
Reguzzoni capo gruppo della Lega: "La riforma non è una priorità e non credo che il governo Monti l'abbia messa al centro della sua agenda".
Il segretario del Pd Pierluigi Bersani invece esprime "rispetto per la sentenza della Consulta" e aggiunge che "ci si deve subito mettere al lavoro sulla riforma del sistema elettorale".
Per il Pdl l’on Lupi dichiara: "Prendo atto, modifica legge elettorale va fatta in Parlamento".
Mentre le reazioni del comitato referendario sono diverse.
Per l’on Antonio Di Pietro: "L’Italia si sta avviando lentamente verso una rischiosa deriva antidemocratica: manca solo l’olio di ricino… Un governo che era nato solo per l’emergenza ora deve restare fino al 2013 senza permettere ai cittadini di esprimersi, è stato stravolto il principio democratico dei due poli visto che ora c’è una coalizione destra-sinistra. Oggi la Corte Costituzionale è arrivata addirittura al punto di impedire al popolo italiano di scegliere quale legge elettorale vuole; la scelta sul secondo quesito non ha nulla di giuridico o costituzionale ma solo politico e di piacere al Capo dello Stato e alle forze politiche di una maggioranza trasversale e inciucista. Una volgarità che rischia di diventare regime se non viene fermata dal popolo con il voto. Ha vinto la vecchia partitocrazia, perciò è tempo di scendere nelle piazzeper una protesta attiva della società civile che non può assistere a un regime".
Continua ...
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