martedì 7 febbraio 2012

“Berlusconi ha comprato il silenzio di Tarantini”


Il tribunale del riesame di Bari spiega il ruolo dell’ex premier nell’inchiesta sulle escort
L’allora premier Silvio Berlusconi avrebbe indotto Gianpaolo Tarantini a mentire agli inquirenti baresi che indagano sulle escort inviate da ‘Gianpi’ a casa del presidente del Consiglio e avrebbe tentato di comprare il silenzio dell’imprenditore barese. In cambio Berlusconi avrebbe fatto consegnare 500mila euro a Tarantini perche’ patteggiasse la pena a Bari ed evitasse il deposito delle intercettazioni a suo carico.
IL LATITANTE LAVITOLA – E’ questo – a quanto si apprende – quanto scrive in sostanza il tribunale del Riesame di Bari nelle 43 pagine di motivazioni dell’ordinanza (depositata oggi) con la quale il 21 novembre scorso i giudici avevano respinto la richiesta della difesa di revoca della misura cautelare in carcere per il faccendiere latitante Valter Lavitola. Questi e’ accusato di induzione a rendere dichiarazioni mendaci all’autorita’ giudiziaria.
LA PROCURA DI BARI - Secondo i giudici, Berlusconi non avrebbe pagato di persona Tarantini ma tramite la sua segretaria o il suo maggiordomo che avrebbero poi consegnato il denaro a Lavitola perche’ lo facesse pervenire nelle mani di Tarantini. L’ex direttore dell’Avanti – secondo il ragionamento dei giudici – sarebbe dunque il concorrente dell’autore materiale del reato, che nella ricostruzione del Riesame sarebbe Berlusconi. Nelle motivazioni il Riesame conferma e rafforza la tesi gia’ sostenuta dal tribunale del Riesame di Napoli, che il 27 settembre 2011 aveva dichiarato la competenza territoriale della Procura di Bari. (ANSA).

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