Il leader del Pdl in aula si è difeso: «Non ho mai ascoltato l'intercettazione tra Fassino e Consorte»
MILANO- Silvio Berlusconi andrà a processo. Lo ha deciso il gup Maria Grazia Domanico. In mattinata l'ex premier aveva dichiarato di non aver mai «ascoltato» l'intercettazione tra l'allora leader dei Ds Piero Fassino e l'ex numero uno di Unipol Giovanni Consorte, «altrimenti me la sarei ricordata». Il leader del Pdl in udienza preliminare a Milano, ha cercato di difendersi dall' accusa di rivelazione di segreto d'ufficio. «È un altro bel colpo per il Tribunale di Milano», ha commentato l'avvocato di Berlusconi, Niccolò Ghedini.
IN TRIBUNALE- Silvio Berlusconi non ha negato di aver ricevuto ad Arcore due imprenditori che il 24 dicembre del 2005 sono stati accompagnati a Villa San Martino dal fratello Paolo per fargli ascoltare, secondo l'accusa, il file audio dell'intercettazione Fassino-Consorte. «Ricevo tanta gente» avrebbe aggiunto l'ex premier. Subito dopo l'interrogatorio Berlusconi ha lasciato Palazzo di Giustizia. In tarda mattinata il gup Maria Grazia Domanico, in camera di consiglio, ha deciso però di rinviare a giudizio il leader del Pdl.
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