Roma, 11 feb. (Adnkronos/Ign) - Torna l'allarme carceri in Italia: tre detenuti sono morti nelle ultime ore. Un 30enne romano è stato trovato senza questa mattina nel carcere di Regina Coeli, a Roma. Il Garante dei detenuti del Lazio Angiolo Marroni, ricorda che quello di oggi e' il secondo decesso in meno di un mese registrato nel carcere romano di via della Lungara.
A quanto appreso dal Garante l'uomo e' stato trovato privo di vita questa mattina dagli agenti di polizia penitenziaria all'interno della sua cella nella IV sezione (quella riservata ai tossicodipendenti) del carcere romano. Il decesso sarebbe avvenuto nel corso della notte e anche il compagno di cella non si sarebbe accorto di nulla. In carcere dallo scorso novembre, il trentenne era in attesa di giudizio per reati connessi alla droga. Ieri pomeriggio aveva avuto un colloquio con i suoi familiari.
"Sara' la magistratura ad accertare le cause di questo decesso - ha detto il Garante - che e' il secondo in meno di un mese a Regina Coeli. Ormai e' evidente che l'impegno encomiabile degli agenti di polizia penitenziaria, della direzione del carcere, dei volontari non basta piu' e questa struttura non e' piu' in grado di garantire condizioni di vita accettabili ai detenuti e a quanti la frequentano quotidianamente. Ormai e' tempo che il Dap e lo stesso Ministero della Giustizia riflettano su cio' che andiamo, inutilmente, dicendo da tempo: e' ora di iniziare a ragionare sulla chiusura di Regina Coeli".
E' morto in ospedale invece un detenuto napoletano che si era sentito male nel carcere di Campobasso. Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria (Sappe) denuncia ancora una volta le criticita' delle carceri molisane: ''Campobasso ha una disponibilita' regolamentare per 112 posti letto ma i presenti al 31 gennaio scorso erano 136, Isernia ha 70 posti letto occupati da 81 e Larino conta 293 detenuti per 219 posti regolamentari. E' evidente che questo sovraffollamento contribuisce ad acuire lo stress e le gia' gravose condizioni di lavoro dei poliziotti penitenziari e condiziona inevitabilmente la serenita' all'interno delle sezioni detentive".
A Bologna infine un altro detenuto, recluso nel Reparto Penale del carcere della Dozza, e' stato trovato cadavere nel proprio letto dal suo compagno di cella. Dalle prime notizie - diffuse dal segretario generale Uil Penitenziari, Eugenio Sarno, sembra che la morte sia sopravvenuta per cause naturali, probabilmente per infarto. L'uomo, 39 anni, scontava una pena per rapina, spaccio internazionale, sequestro di persona ed altro. Avrebbe terminato la detenzione nel 2024.
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