Roma, 14 feb. (Adnkronos) - L'uccisione di Gabriele Sandri fu omicidio volontario. Lo ha stabilito la prima sezione penale della Cassazione nel confermare la sentenza d'appello nei confronti dell'agente della Polstrada Luigi Spaccarotella, condannato a 9 anni 4 mesi di reclusione per l'omicidio volontario del tifoso della Lazio Gabriele Sandri.
In particolare, la prima sezione penale della Cassazione presieduta da Paolo Bardovagni ha respinto il ricorso della difesa di Spaccarotella contro la decisione della Corte d'Assise d'Appello di Firenze del 1 dicembre 2010 che aveva aumentato la condanna rispetto al primo grado. Inizialmente, infatti, l'agente della Polstrada, sospeso dal servizio, era stato condannato a 6 anni per omicidio colposo con colpa cosciente. Una tesi non condivisa dalla Cassazione che si è allineata alle richieste del sostituto procuratore generale Francesco Iacoviello che, in mattinata, aveva chiesto l'aumento di pena nei confronti di Spaccarotella. La Cassazione, dunque, ha sposato in pieno la tesi della pubblica accusa che nella requisitoria aveva sottolineato che il poliziotto "voleva colpire la macchina e l'ha colpita".
Lacrime e commozione da parte di Giorgio Sandri, il padre di Gabriele, alla lettura della sentenza. "Giustizia è fatta. E' la vittoria del popolo di Gabriele. E' una sentenza di diritto ed è una vittoria di tutti - hanno affermato Giorgio e il figlio Cristiano Sandri - Giustizia è fatta anche se non è stato facile". Il padre di Gabriele ricorda quando in primo grado l'agente venne condannato ad una pena più lieve. "Si trattò di una sentenza raccapricciante - ha detto - ma non abbiamo mai smesso di avere fiducia nella giustizia. E la giustizia infine ha trionfato".
Commozione in aula anche da parte dei tanti tifosi della Lazio amici di Gabriele. In tanti alla lettura del dispositivo non hanno trattenuto le lacrime.
Luigi Spaccarotella si costituirà all'autorità giudiziaria. "Affronterò la situazione da uomo", ha detto a uno dei suoi legali, l'avvocato Federico Bagattini a pochi minuti dalla sentenza. Il legale racconta che l'agente della Polstrada sta vivendo queste ore "drammaticamente. Questione di ore - ha detto - e le porte del carcere per lui si apriranno".
Secondo quanto si apprende, l'agente ha saputo della condanna nella sua abitazione di Arezzo, insieme alla moglie e ai due figli, una bimba di 12 anni e un bimbo piccolo. Spaccarotella ha pianto e ha guardato i suoi bambini, chiedendosi ''Ora come faranno senza il loro papà?''. Secondo quanto riferito da fonti vicine alla famiglia, il poliziotto non si aspettava la conferma della condanna.
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