Divulgo quello che ... non tutti dicono ... / Perchè il male trionfi è sufficiente che i buoni rinuncino all'azione. (Edmund Burke)
mercoledì 30 gennaio 2008
Trapani - Minacciavano i dipendenti
Due imprenditori di Trapani, Francesco Paolo Noto e il figlio Giuseppe sono stati condannati per estorsione aggravata e frode in commercio. Costringevano i lavoratori a firmare buste paga con importo superiore a quello effettivamente percepito
Francesco Paolo Noto, 67 anni, è stato arrestato dalla polizia a Trapani. Deve scontare una pena a 7 mesi e 20 giorni di reclusione per estorsione aggravata e frode in commercio. Anche il figlio, Giuseppe Noto, che al momento è irreperibile, deve scontare una pena a 5 mesi e 10 giorni di carcere per gli stessi reati. I due imprenditori gestivano il supermercato Conad di via conte agostino Pepoli, a Trapani.
Le indagini hanno preso il via nel 2001, quando un dipendende del supermercato affiliato Conad di via Conte Agostino Pepoli 211 si è rivolto alla polizia denunciando il fatto che dopo aver chiesto di avere corrisposta la retribuzione indicata in busta paga era stato minacciato di licenziamento. Alle minacce si sarebbero aggiunte anche percosse, schiaffi e spintoni. Dalle indagini, condotte dagli agenti della Squadra Mobile, inoltre sarebbe emerso che gli impiegati del supermercato, venivano ripetutamente costretti dai datori di lavoro, Francesco Paolo e Giuseppe Noto, padre e figlio a ricevere un compenso inferiore a quello indicato in busta paga, sotto la costante minaccia del licenziamento. Ai lavoratori, inoltre, non sarebbe stato pagato il lavoro straordinario e gli sarebbe stato riconosciuto un numero di giorni di ferie inferiore a quello previsto dai contratti del settore.
Le indagini, inoltre, avrebbero accertato che i gestori del supermercato, in alcuni casi, ponevano in vendita alimenti già scaduti dopo averne modificato la data di scadenza che veniva cancellata con un solvente e sostituita con un apposito timbro.
Francesco Paolo Noto è stato rinchiuso presso il carcere di San Giuliano. I due, padre e figlio, erano stati condannati dalla corte d'appello di Palermo, rispettivamente a 3 anni e 7 mesi e 3 anni e 5 mesi. La pena, poi, è stata ridotta per l'applicazione dell'indulto. Adesso debbono scontare, il padre 7 mesi e 20 giorni di reclusione ed il figlio 5 mesi e 10 giorni entrambi per i reati di estorsione aggravata e frode in commercio continuata in concorso. Rosaria Parrinello
http://www.telesud3.com/news/show_news.php?uid=3109
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