ASCA) - Roma, 19 feb - Le massime autorita' civili ed ecclesiastiche hanno preso parte oggi alla tradizionale commemorazione della firma dei Patti Lateranensi. Il ricevimento, a Villa Borromeo, sede dell'Ambasciata d'Italia presso la Santa Sede, e' stato preceduto da un incontro tra una delegazione italiana, guidata dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e dal presidente del Consglio Romano Prodi, e una vaticana, guidata dal Segretario di Stato, card. Tarcisio Bertone. Al centro dei colloqui bilaterali c'e' stata prevalentemente, a quanto si apprende da voci di corridoio, la situazione internazionale mentre solo marginalmente si e' parlato dell'Italia. ''L'impressione e' stata quella di uno sguardo positivo e di grande fiducia sullo scenario internazionale'', ha riferito mons. Giuseppe Betori, spiegando che i colloqui hanno spaziato dal Kosovo al Medio Oriente, dall'America Latina alla Cina. ''Abbiamo - ha detto il ministro degli Esteri Massimo D'Alema - una visione comune per quanto riguarda l'impegno al sostegno della pace e della distensione''. Per il Vaticano, erano presenti anche il ''ministro degli Esteri'' mons. Dominique Mamberti, il sostituto alla segreteria di Stato mons.Fernando Filoni e il nunzio in Italia mons. Giuseppe Bertello. Al ricevimento, pero', gli occhi dei presenti si sono concentrati principalmente sulla lunga conversazione a quattro che ha impegnato Pier Ferdinando Casini, Giuseppe Fioroni, il presidente della Cei, card. Angelo Bagnasco, e il segretario generale mons. Giuseppe Betori. Nelle sale della villa si affollavano un gran numero di rappresentanti della politica, dell'economia e della societa' civile, oltre che della gerarchia ecclesiastica. Tra i piu' espansivi proprio Casini, che si e' detto ''sereno come non mai in vita mia'', perche' ''finalmente libero''. Quanto ai suoi ex-alleati della PdL, il presidente dell'Udc ha commentato di fronte ai cronisti assiepati: ''Si appellano al voto utile, cioe' dicono votate per noi, perche' siamo i piu' grandi. Dicono cosi' perche' non hanno altro da dire'?''. ''Io - ha aggiunto in merito alle potenziali alleanze con Mastella o con la Rosa Bianca di Pezzotta - devo pensare al programma. Alle alleanze ci pensa Cesa. Perche' se non presento idee originali, viene fuori solo una brutta copia''. Lo stesso Mastella non e' mancato al ricevimento, mentre spiccavano per la loro assenza proprio gli esponenti del nuovo movimento centrista promosso da Tabacci, Baccini e Pezzotta. Tra i piu' ricercati anche il direttore dell'Osservatore Romano, Gian Maria Vian, mentre due ministri della difesa, l'ex Antonio Martino e l'attuale Arturo Parisi, parlavano con i numerosi esponenti delle Forze Armate presenti. asp/sam/rob
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