"Ogni euro di pubblicità in meno per il servizio pubblico televisivo verrà compensato da un euro di fondi pubblici". E' la promessa di Nicolas Sarkozy per mantenere competitiva sul mercato la tv pubblica, espressa dal presidente all'Eliseo, nel corso della riunione di insediamento della "commissione per la nuova televisione pubblica".
"Lo faremo nel 2009, ma anche a partire dal 2008, in funzione delle difficolta' che potra' incontrare France Televisions per raggiungere gli obiettivi pubblicitari in seguito alla riforma". "Ho chiesto al governo di valutare la possibilità di garantire a France Télévisions un aumento di capitale nel 2008", ha precisato il capo dello Stato.
Due le opzioni delineate da Sarkozy: "eliminare tutta la pubblicità fin dal primo gennaio 2009" o "prevedere una soppressione progressiva a cominciare dal 2009 eliminando la pubblicità dopo le 20". Il capo dello Stato ha chiesto ai membri della commissione di proporre nuovi finanziamenti per compensare la soppressione della pubblicità: "Esaminerete in particolare la messa in atto di una combinazione di risorse che include un contributo delle reti televisive private (...) e un contributo degli operatori di telecomunicazione".La commissione voluta dal capo dello Stato sarà presieduta da Jean-Francois Cope', presidente del gruppo Ump all'Assemblea nazionale, e composta da parlamentari e professionisti del settore. Le conclusioni dei lavori sono attese per la fine del mese di maggio.
Ieri, il gruppo socialista all'Assemblea nazionale aveva fatto sapere attraverso il suo presidente che non avrebbe partecipato alla cerimonia di insediamento "della commissione Cope'" e che si "riserva la decisione sulla partecipazione ai lavori". "Non siamo stati consultati, né tantomeno informati della missione, della composizione e del perimetro di questa commissione", ha denunciato Jean-Marc Ayrault in un comunicato, in cui accusa l'Eliseo di aver improvvisato "in 48 ore la costituzione di un gruppo che ha il compito di definire il futuro del servizio pubblico audiovisivo". "Non accettiamo il modo in cui il Parlamento viene trattato", ha protestato Ayrault.
In realtà Sarkozy ha lanciato l'idea di una tv pubblica senza pubblicità già l'8 gennaio scorso: "Auspico che venga rivisto, profondamente, l'elenco dei compiti della televisione pubblica e che si rifletta sulla soppressione totale della pubblicità sulle reti pubbliche, che potrebbero essere finanziate da una tassa più alta sugli introiti pubblicitari sulle reti private e da una tassa infinitesimale sul volume d'affari dei nuovi mezzi di comunicazione, come l'accesso a internet o alla telefonia mobile", disse chiaro il capo di Stato.
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