L’Associazione per i Diritti del Bambino palestinese ha lanciato alla comunità e alle organizzazioni internazionali per la difesa dell'Infanzia, in particolare all’Unicef, un appello affinché intervengano immediatamente per fermare le crescenti violazioni israeliane sui minori palestinesi in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza.
In un comunicato stampa di cui il corrispondente di Infopal.it ha ricevuto copia, l'associazione ha affermato che "il silenzio sulle violazioni e i massacri israeliani contro i bambini palestinesi indicano una partecipazione complice a questi crimini, che non verrà perdonata dalla Storia".
L’associazione ha invitato le organizzazioni per la tutela dei diritti dei bambini nel mondo arabo ed islamico a muoversi per premere sui governi affinché rompano l’ingiusto assedio imposto alla Striscia di Gaza e mettano fine alle aggressioni israeliane.
Nelle ultime 24 ore, i bombardamenti israeliani hanno ucciso 10 bimbi in diverse zone della Striscia di Gaza.
L’associazione ha aggiunto che l’occupazione israeliana "punisce i bambini mettendo la loro vita in pericolo. Essa viola tutte le regole e gli accordi internazionali sulla tutela dell'Infanzia", e ha sottolineato che, dall’inizio dell’assedio alla Striscia di Gaza, Israele ha vietato l'ingresso di beni di prima necessità e medicine, causando la morte di 37 minori.
Ha inoltre precisato che nella Striscia sono terminate le scorte di alimenti base per i bambini, come il latte e suoi derivati, e i vaccini. Questa situazione devastante in cui Israele, con la complicità dei governi occidentali e arabi, ha gettato un'intera regione, sta producendo effetti disastrosi. In base a una ricerca dell’Unicef e dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, i bimbi di Gaza soffrono per la mancanza di Ferro, vitamine A e vitamine B. La mancanza di ferro ha provocato anemia nel 64% dei bambini.
I minori palestinesi sono nel mirino dell'Esercito: vengono uccisi, le loro scuole, case e parchi-gioco sono assaltate. Una vera strage degli innocenti del XXI secolo, negata da tv e giornali, da politici e capi di Stato.
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