''Io ho avvocati ferratissimi, sono mesi che non mi querela nessuno'' .
Roma, 12 ago. - (Adnkronos) - ''Io vorrei tornare sull'argomento della querela, che fa parte ormai della mia vita professionale da anni. Mi ricordo che c'era un socialista in galera che mi diceva sempre: 'Appena esco di galera ti querelo!'. Ora i tempi sono molto cambiati. I socialisti al confronto erano dei bambini piccoli. Oggi c'è una tendenza incredibile. Possono succedere delle cose inimmaginabili. Un assassino tra condizionali, tra indulto e tra tutto può uscire di galera e, se tu ne fai menzione ricordando il fatto su un giornale o su un blog, o sulla Rete, puoi venire querelato dall'assassino. E ti chiede dei danni, magari milioni in danni.
Il querelato rischia sempre una pena superiore al querelante.
Ora togli la parola ''assassino'' e mettici ''bancarottiere'', ''truffatore'', ''mafioso'', il concetto non cambia. Rischia sempre di più chi dice la verità, magari come faccio io o come fate voi, che la gridate ogni tanto la verità''.
E' quanto scrive sul suo blog Beppe Grillo, che dopo aver annunciato di dar vita in autunno al Movimento di Liberazione Nazionale lancia una nuova iniziativa a difesa dei blogger e contro le querele per diffamazione, ''Lo Scudo della Rete''. ''Quello che rischia più di tutti oggi siamo noi, della Rete. E' la Rete. Come si fa a imbavagliare la verità? Ci sono milioni di post, milioni di filmati, milioni di commenti'', osserva Grillo, che punta l'indice contro l'eccessivo ricorso alla querele per diffamazione.
''Scrivi una cosa e sbagli un articolo, una virgola, metti tra virgolette una frase malmessa, ecco che scatta la diffamazione con milioni di danni. Questa - secondo Grillo è intimidazione: colpirne uno per colpirne cento. Scatta la querela. Questa famosa querela. Querela fatta dai ricchi verso chi non se lo può permettere. I politici, le persone con certi mezzi possono farla; chi la subisce generalmente ha dei problemi, qualche problema finanziario. C'è il rischio oggi che un camorrista, stando agli arresti domiciliari, ma con un bravo avvocato, possa mandare in galera Saviano. E' una cosa incredibile. Fai una causa civile e chiedi dei soldi. Mi fai una querela per un milioni di euro. Bene, se la perdi mi paghi un milione di euro. Si deve rischiare. Non si possono usare le querele così, a scopo intimidatorio''.
''Ecco perché -spiega il comico genovese- ho deciso di difendere i blogger. Non perché sono un altruista o un benefattore dell'umanità. Perché la Rete è un sistema che si può auto proteggere. Come? Possiamo benissimo autoproteggerci. Abbiamo lanciato questa forma di lotta di difesa che si chiama ''Lo Scudo della Rete'', dove stiamo cercando i più bravi avvocati, che siano un po' motivati da certe cose e che possano dare un contributo a chi viene querelato nella Rete per qualche frase, qualche virgola o virgolette.
L'iniziativa si chiama ''Scudo della Rete'' e fornirà l'elenco di tutti gli avvocati che saranno disponibili sia a difendere, sia a prevenire la querela mediante delle informazioni corrette''.
Continua ...
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